TARANTO. Conferenza Stampa: “Agricoltura in Festa”

TARANTO. Conferenza Stampa: “Agricoltura in Festa”

Gli interventi di: Fabrizio Nardoni, Dario Macripò, Chiara Vantaggiato e Angelo Lazzari

Si è svolta il 25 novembre c.a. presso gli uffici della Provincia di Taranto, la conferenza stampa incentrata sul tema dell’agricoltura. In particolare, parliamo della manifestazione che si terrà nel piccolo comune della provincia jonica, Lizzano, i prossimi 29 e 30 novembre.

Un’unica tematica che racchiude un unico obiettivo: l’agricoltura (nello specifico), intesa come patrimonio culturale che mira alla valorizzazione del territorio, “la nostra amata Puglia”.

Agricoltura in Festa”, questo il titolo che è stato attribuito alla manifestazione che prefissa, come obiettivo primario, la valorizzazione del comparto stesso. Non solo, si parla, anche nell’introduzione fatta da Pina Acquaviva, di artisti, di prelibatezze culinarie pugliesi, dunque l’enogastronomia e tante altre specialità da scoprire, non solo durante i due giorni dedicati all’evento, ma durante la quotidianità di tutti i giorni, perché Taranto e la Puglia, intesa, quindi, a livello regionale, possiede un immenso patrimonio storico che abbraccia tanti settori e da cui bisogna sempre apprendere ciò che di buono può tramandare alle nuove generazioni, ai fini di concretizzare una prospettiva migliore.

Presente alla conferenza l’assessore regionale alle Politiche Forestali, Caccia e Pesca, Fabrizio Nardoni, il quale, entusiasta del progetto, ha illustrato, in maniera veloce e diretta (poiché impegnato con la commissione per trattare l’argomento “Xylella” e due delibere), il suo piacere e la contentezza di rappresentare, come assessorato a livello regionale, l’agricoltura assieme, anche, ad un’altra realtà importante per il nostro territorio, vale a dire: la pesca.

In particolar modo, facendo riferimento alla manifestazione, esalta le velleità che Lizzano possiede. “Un territorio di cui bisogno parlare in maniera approfondita, perché necessita di opportunità che vorremmo far conoscere attraverso alcune opportunità di sviluppo”. In sostanza, queste le parole dell’assessore che nutre un profondo interesse, anche, per il comparto marittimo (inteso come risorsa) ed enogastronomico. A tal proposito, continua affermando: “E’ bene che Lizzano venga presa come riferimento, soprattutto per il suo sistema vitivinicolo, grazie all’apertura e alla predisposizione delle sue cantine” e, terminato il discorso su Lizzano, sulle risorse da sfruttare e le molteplici innovazioni previste dal “programma di sviluppo rurale”, continua il suo comunicato improntando il discorso sul “Marchio di Puglia”, sinonimo di brand di qualità. Il marchio rappresenta l’importanza di essere presenti, l’esigenza di far trasferire e far certificare dagli stessi produttori, anche con la rintracciabilità. Difatti, Nardoni metaforicamente dice che nel paniere non vi è solo olio e vino, ma, anche, bontà ittiche, come l’ostrica tarantina che, sottolineando anche la sua importanza, sarà presente allo “Slow Food”. “E’ essenziale raccontare per far emergere la nostra Provincia”, in questo modo conclude il suo discorso l’assessore regionale.

A presenziare in aula vi è, anche, il Sindaco di Lizzano, Dario Macripò che, durante la conferenza, è intervenuto dicendo:”Siamo onorati che la manifestazione si svolga a Lizzano. Un nome, Agricoltura in Festa”, che sottolinea l’importanza della stessa sul territorio lizzanese, soprattutto, perché Lizzano vive e ha vissuto di agricoltura, fino a quando non sono subentrate altre realtà come l’Ilva che hanno “trasformato” i mezzadri in operai specializzati. In seguito alle vicissitudini che stanno affliggendo l’Ilva, la gente ha capito, nuovamente, l’importanza della realtà del passato, assaporando, quindi, il frutto e la fatica che derivano dal settore agricolo. Un settore che sta vivendo un periodo di crisi, ma, al contempo, una ripresa. Essenziale, anche, per i giovani che, in questo modo, rimangono legati alla propria terra e, soprattutto, per una vera e propria necessità di crescita. A Lizzano vi sono quattro cantine che sottolineano il vissuto del paese. La più antica, la Ruggeri, nata nel 1959 considerata, anche, la seconda in Europa. Nel nostro paese si può investire e si deve “prendere” il nettare, lo stesso che ci permetterà di crescere. Questa manifestazione, spero si rinnovi con il supporto da parte delle associazioni, perché è importante, soprattutto per contribuire ad un futuro ottimale”.

Successivamente, l’intervento della Preside dell’Istituto Comprensivo di Lizzano, Chiara Vantaggiato che parla della riscoperta della solidarietà, della creazione di sinergie, come una sorta di cooperazione e operatività tra le stesse cantine, ai fini di costruire un futuro assieme. Ancora, l’agricoltura intesa come patrimonio culturale di cui bisogna riappropriarsi e, a sottolineare quanto detto, l’inevitabile riferimento alla festa dell’accoglienza che ha avuto, come tema principale, l’uva.

La possibilità di ospitare l’istituto agrario di Pulsano, vista la mancanza di istituti superiori a Lizzano, ai fini di non disgiungere l’informazione e, quindi, non incrementare l’elevata dispersione di quest’ultima che, nei tempi coevi, si sta accentuando sempre di più.

Fondamentale, inoltre, il riferimento ai simboli che sono rappresentati sulla locandina e l’aforisma di Falcone:”Le idee camminano sulle gambe degli uomini” per sottolineare le emozioni e la compartecipazione tra istituzioni che è uno degli obiettivi prefissati a livello scolastico.

Da qui, una piccola, doverosa e fondamentale parentesi in merito alla giornata celebrativa “contro la violenza sulle donne”. Un argomento che tocca le anime di coloro che sono state vittime e non solo. Una tematica che, purtroppo, verrà scritta nelle pagine della storia, ma che, dovremo fare in modo, non si ripeta, anzi la si deve sopprimere e far cessare d’esistere, perché tali azioni rappresentano soltanto la stoltezza e la cattiveria del genere umano.

Successivamente, la parola passa al Presidente di Provincia che esplica la bellezza di poter associare, in una manifestazione del genere, una vastità di argomenti di natura didattica ed extradidattica. L’ineluttabile nesso politico della sua città, Massafra, legato al discorso delle associazioni che vengono supportate e sostenute dalla stessa Giunta, anche economicamente. Un discorso che, sicuramente, denuncia il lavoro dei politici, in maniera riprovevole determinando il distacco dalla stessa, sia da parte dei cittadini che dalle stesse associazioni.

I consigli sono semplici, ma efficaci: appassionarsi e stare insieme, come unità e compattezza, tra gli amministratori, coinvolgendo, quindi, il Sindaco e, anche, autorità a livello provinciale e regionale. In fin dei conti, la presenza istituzionale valorizza la progettualità in maniera premiante, al fine di coordinare e infrastrutturale sotto il profilo umano e morale.

Il ricongiungimento tra il passato e il degrado del presente è un qualcosa di complicato, ma, la buona riuscita di ciò, sottolineerebbe il buon lavoro svolto.

Infine, ma non per importanza, la dissertazione del Presidente Regionale delle Pro Loco, Angelo Lazzari che, impronta il suo discorso iniziale sulla mancata concretezza delle iniziative. Continua, poi, col dire:”Agricoltura in festa stride con la realtà, difatti, noi siamo delle associazioni di volontariato e sposiamo l’idea dell’agricoltura, perché viene intesa, in primis, come radice e, successivamente, come cultura e storia. Ad esempio, i romani erano molto più avanti di noi, perché non intromettevano l’ager privatus nell’ager publicus. Inoltre, prima bisogna parlare, anche, della cultura del territorio, dei valori che bisogna difendere a tutti i costi. Abbiamo il mare, non solo quello per i turisti, che vede, anche lui, un settore in crisi. La rivalutazione dei valori da difendere strenuamente. Una crisi determinante per mancanza di gestione del territorio. Lo slogan che, parlando di meritocrazia, sottolineerebbe la progettualità delle associazioni sul territorio che si adoperano in prima persona. I simboli che ribadiscono l’impegno di chi ci ha lavorato dietro”. E,infine, terminando il suo intervento, accentua l’attivismo, anche, con i bandi che possono mutare la nostra realtà, attraverso delle opportunità importanti, nonostante ci sia ancora una lunga strada da percorrere, ma c’è bisogno della collaborazione di tutti, dai cittadini alle istituzioni, non rimanendo, dunque, sempre sulle solite cose che non ci fanno crescere, anzi, ci portano al degrado.

Eleonora Boccuni

 

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