TARANTO. “Perché ci sia un disastro ambientale, dobbiamo prima distruggere l’ecosistema del Mar piccolo?”

TARANTO. “Perché ci sia un disastro ambientale, dobbiamo prima distruggere l’ecosistema del Mar piccolo?”

Comunicato stampa dei Verdi tarantini

Un ampio gruppo di associazioni e cittadini si è riunito ieri, 29 aprile, per discutere il progetto di legge n.1345 che a parere dei presenti “per il modo con cui e’ tecnicamente formulato, contiene al suo interno delle insidie e delle trappole che potrebbero compromettere vari processi nazionali per inquinamento, fra cui anche il prossimo processo all’Ilva per disastro ambientale, vanificando in tal modo anni e anni di lavoro della magistratura.”

Anche noi Verdi Taranto riteniamo pericoloso questo testo normativo e rimarchiamo come il nostro leader nazionale, Angelo Bonelli, l’abbia segnalato il 3 marzo, del tutto inascoltato anzi addirittura attaccato dal Meet up 192.

Segnaliamo in modo particolare all’attenzione della cittadinanza che il disegno di legge introduce all’articolo 452 ter il “disastro ambientale”, punito con pene pesanti da 5 a 15 anni, ma ci preoccupa il fatto che il “disastro” sia definito come ’“alterazione irreversibile dell’equilibrio dell’ecosistema”; quindi per poter applicare l’art. 452 ter in via di approvazione, si dovrà prima distruggere l’ecosistema del Mar piccolo, e dopo si potrà procedere. Inoltre finora il reato di disastro è stato un reato di pericolo, la cui esistenza ha infatti motivato il decreto di sequestro del Gip Todisco.

Al contrario, il testo approvato al Senato costruisce il disastro come un reato di “evento”, come può essere la fuoriuscita del petrolio da una nave, e non sanziona più  “i fatti diretti a causare un disastro” come la dispersione di amianto o di diossina che possono avvenire per molto tempo e creare un pericolo per la pubblica incolumità. Vi è dunque un indebolimento della figura del disastro ambientale.

Come Verdi Taranto appoggiamo dunque l’iniziativa del Comitato contro la proposta di legge sui reati ambientali e invitiamo la cittadinanza a protestare presso i parlamentari affinché nel passaggio della legge alla Camera si intervenga a correggere questa ed altre storture.

Inoltre prendiamo atto della morte di Emilio Riva a 88 anni. Siamo sicuri che se non risponderà al tribunale penale di Taranto dovrà rispondere ad un qualcun’altro.

I coportavoce dei Verdi Taranto

Ada Le Noci     328/4773160

Luca Piccione   329/6817354

 

viv@voce

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