Marò. Due anni in attesa di giudizio

Marò. Due anni in attesa di giudizio

Dal 15 febbraio 2012 al 15 febbraio 2014, sono passati due anni esatti dall’incidente avvenuto nelle acque del porto di Kochi nello stato indiano del Kerala

 Due anni da quando due militari pugliesi del 2° Reggimento “San Marco” della Marina Militare, il tarantino Massimiliano Latorre e il barese Salvatore Girone sono bloccati in India perché ritenuti responsabili di aver ucciso due pescatori locali. I due marò erano in servizio antipirateria sulla petroliera Enrica Lexie. In questi 24 mesi la loro storia è stata scandita da una vera e propria disputa diplomatica tra Italia ed India. I militari sono stati prima trattenuti in una foresteria del commissariato di polizia di Kochi, poi in una sezione del carcere di Thiruvananthapuram, nel mezzo vi sono state alcune comparse in Italia per le feste di Natale e le votazioni politiche. Tornati in India sono stati ospitati in un albergo e poi attualmente presso l’ambasciata italiana a New Delhi.

Ancora nonostante il lungo periodo trascorso in India l’autorità giudiziaria locale non ha ancora notificato il capo di accusa per Massimiliano e Salvatore. Nelle ultime settimane si era fatta spazio l’ipotesi grave della pena di morte poi accantonata. Successivamente era emerso il reato di terrorismo che prevede una pena massima di dieci anni di carcere, cronaca recente dopo la querelle infinita di rinvii giudiziari ed udienze.

Con la mediazione del Governo Italiano, dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, il reato ancora non contestato dovrebbe indirizzarsi in ordine a quanto stabilito dal codice penale indiano. Inoltre l’Italia potrebbe fare leva sull’arbitrato internazionale, una mossa da giocare dopo la decisione dell’Alta Corte Indiana di martedì prossimo se come si teme, anche  in quella occasione non si arriverà ad una svolta della vicenda.

“L’ipotesi è stata esplorata” ha annunciato il Ministro della Difesa Mario Mauro da poco rientrato da Delhi, nella riunione della Task Force sul caso dei due fucilieri. È il gruppo composto dal presidente del consiglio uscente Letta, e dai ministri uscenti Mauro, Bonino e Cancellieri e dall’inviato speciale del governo, il sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri italiano, Staffan de Mistura,  che passa il testimone al prossimo gruppo, assicurando che l’impegno sul caso continuerà con determinazione e fino alla soluzione della vicenda.

E mentre continua il pressing della diplomazia, per far fronte comune con la comunità internazionale, dall’Unione Europea alla Nato, passando per l’Onu, i tavoli politici e giuridici garantiscono il massimo impegno per venire a capo della complicata vicenda.

Intanto Massimiliano e Salvatore aspettano pazienti da due anni. Una preghiera di Papa Francesco per i due fucilieri è quanto hanno chiesto i delegati della Rappresentanza Militare del Cocer Interforze tramite il delegato della Marina, Antonello Ciavarelli, unitamente ad amici e colleghi presenti in piazza San Pietro in occasione dell’Angelus. “In questi difficili momenti il sostegno morale e spirituale  è quanto mai indispensabile – è detto in una loro nota – (…) L’unità di intenti, in questi momenti, è più che mai indispensabile. Il momento di preghiera potrebbe essere propizio per far giungere fino in India i sentimenti di giustizia e di pace di cui sono portatori i militari italiani, i quali combattono il terrorismo e la pirateria e non ne sono complici”.

Vito Piepoli

viv@voce

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