ILVA. Conseguenze di un sequestro

ILVA. Conseguenze di un sequestro

Le conseguenze prevedibili del sequestro di conti e beni riconducibili a Riva, da parte della Finanza, sono rappresentate dalla chiusura immediata di ben sette stabilimenti con 1400 persone a casa

Nei dibattiti televisivi si tende a sottolineare che la magistratura abbia bloccato i conti legittimamente, ma che c’è un ma, strisciante che sottende ad un eccessivo quasi esagerato intervento della giustizia. Noi tarantini sappiamo però che in un mese sei bambini si sono ammalati di un “glioma”, hanno avuto convulsioni ed altri sintomi che con la risonanza magnetica non hanno lasciato spazio a dubbi: un tipo di tumore al cervello che colpisce il tessuto connettivo ha reso vacillante la loro salute. Ora i piccoli sono al Gemelli di Roma.

Dunque lo stato d’animo è particolarmente inadatto ad avere la sensazione che si possa insinuare un dubbio sull’operato della magistratura. Disastro ambientale non è definizione sufficiente a dare la reale dimensione del dramma umano che si vive in molte famiglie.

Siamo invece disponibili ad ascoltare i giudizi e le analisi relative all’immediata, arrogante e pretestuosa reazione di chiusura di stabilimenti del Nord come quelli di Verona, Cuneo, Lecco ed altre province che hanno immediatamente indotto la Lega Nord a ritenere la Todisco non una persona di buon senso.

Ma è forse dimostrazione di buon senso avere immediatamente chiuso i cancelli delle fabbriche senza una reale valutazione delle possibilità produttive?

L’interruzione lavorativa non riguarda invece, guarda caso, l’area a caldo che continua a produrre là dove le centraline misuratrici del tasso di veleni dell’Arpa sono in tilt, per cui le sostanze emanate non sono sotto controllo. Su alcune di esse l’Arpa è intervenuta dopo il comunicato di Peacelink, ma ne restano altre bloccate come le sei che dovrebbero monitorare gli Ipa, idrocarburi policiclici aromatici, all’interno dell’Ilva.

Si tratta di monitorare sostanze cancerogene.

Ma Taranto sarà candidata a Capitale europea della cultura 2019.

Marilena Lasaponara

viv@voce

Lascia un commento