Casa circondariale di Taranto. “Ecco in che situazione viviamo noi detenuti”

Casa circondariale di Taranto. “Ecco in che situazione viviamo noi detenuti”

Il disperato appello di un detenuto al nostro giornale

Caro direttore, le scrivo dal carcere di Taranto e le voglio spiegare che situazione noi detenuti stiamo vivendo. Oltre alla precarietà del cibo, per  molti versi immangiabile, c’è il serio problema dell’acqua e mi spiego meglio. L’acqua dei rubinetti correnti dura al massimo un ora, un ora e mezzo e, con questo caldo infernale, provino gli altri a stare all’interno di queste mure senza la possibilità di doversi rinfrescare.

Sempre in tema di acqua siamo costretti a rifornirci di acqua minerale nelle cassette, le quali fuori  dall’istituto di pena costano la metà e qui siamo costretti a pagarle il doppio.

Questo non è il solo dei problemi che stiamo riscontrando. In molte celle fuori escono i ferri del solaio e diventano un serio problema per la nostra incolumità.

Se poi  parliamo della pulizia all’interno della casa circondariale  è tutto un dire, tranne che è tenuta in modo decoroso.

Inoltre, come  compagni di cella, abbiamo anche  gli scarafaggi e i topi. Quest’ultimi hanno delle dimensioni straordinarie:  sono grandi quasi quanto un gatto. La prego pubblichi questa mia lettera e faccia conoscere ai suoi lettori in che stato pietoso viviamo qua dentro.

Un detenuto della casa Circondariale di Taranto

viv@voce

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