Taranto. Al processo per Carmela, suicida dopo lo stupro

Taranto. Al processo per Carmela, suicida dopo lo stupro

Il papà: “Chiedo il massimo della pena”L’uomo in tribunale a Taranto contro gli imputati per violenza di gruppo sulla 13enne. “Per mia figlia tanta indifferenza”. Fuori, il sit delle femministe. Veleni in aula

 

Un caso giudiziario delicato, pieno di ombre e di accuse che rimbalzano da una parte all’altra. Nuovi veleni sono stati gettati nell’aula dove si svolge il processo e sul ricordo di Carmela. Il riserbo della Procura è massimo, in attesa di inquadrare tutte le responsabilità della tragedia della 13enne di Taranto che si uccise nell’aprile del 2007, lanciandosi dal balcone di un palazzo del rione Paolo VI, perché aveva subito due violenze sessuali e nessuno le diede ascolto.

“Non si può tornare indietro per cambiare il passato, ma la storia di Carmela deve servire perché cose del genere non accadano più. Hanno stuprato mia figlia. Per loro chiedo il massimo della pena prevista, ma è sempre pochissimo rispetto a quello che hanno fatto”. Sono le parole di Alfonso Frassanito, patrigno della ragazzina. Oggi Frassanito ha partecipato a una delle ultime udienze a carico di tre dei cinque giovani accusati di violenza sessuale nei confronti della figlia e ha presentato un libro-fumetto tratto dal diario di Carmela. Un racconto in prima persona degli orrori subiti dalla ragazzina, ritrovato dopo la sua morte, diventato anche prova nel processo.

Le donne del Movimento femminista proletario rivoluzionario, come annunciato, hanno invece tenuto un sit in davanti al palazzo di giustizia, mostrando diversi striscioni. Dei giovani accusati dello stupro di Carmela, due, che erano minorenni all’epoca dei fatti, hanno ottenuto il beneficio della messa alla prova. Per altri tre imputati maggiorenni l’ultima udienza del processo è prevista il 12 luglio. 

“Voglio vedereha aggiunto il papà di Carmela riferendosi agli imputati se hanno il coraggio di vivere una vita tranquilla con quello che hanno sulla coscienza. Speriamo di arrivare a una sentenza giusta”. Frassanito si detto rammaricato per l’indifferenza della gente verso questo processo, al contrario di quanto avvenuto per il caso della 15enne di Avetrana, Sarah Scazzi. “Il tribunale si trasformava in una piccola Hollywood e sentivo – si è sfogato il papà di Carmela – molta ipocrisia nella gente. La motivazione per cui partecipavano alle udienze è che chiedevano giustizia. Mi chiedo dove siano ora. Anche Carmela è una figlia di Taranto”.

Nel corso dell’udienza è stato ascoltato uno dei giovani allora minorenni, che ha parlato del suo rapporto con la ragazza, che ha descritto come la sua fidanzatina. Ha respinto le accuse di violenze sessuali, sostenendo che era Carmela “a cercare insistentemente le sue attenzioni a quelle del patrigno”. “E’ la prima volta che viene tirata fuori questa storiadice Frassanito, che in giudizio è assistito dagli avvocati Stefania Belmonte e Sandro Castroper questo procederò a querelare per falsa testimonianza e diffamazione questo testimone”. La prossima udienza il 12 luglio.

FONTE

repubblica.it

 

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