IN COMPAGNIA DI CANI RANDAGI, ABBANDONATO A SE STESSO NEL DEGRADO AMBIENTALE ED IGIENICO SANITARIO ASSOLUTO UN INVALIDO CIVILE “SOPRAVVIVE” ALLA SUA TRISTE ESISTENZA …

IN COMPAGNIA DI CANI RANDAGI, ABBANDONATO A SE STESSO NEL DEGRADO AMBIENTALE ED IGIENICO SANITARIO ASSOLUTO UN INVALIDO CIVILE “SOPRAVVIVE” ALLA SUA TRISTE ESISTENZA …

Questo accade a Torre Ovo zona balneare della “Marina di Torricella” …

In pieno centro e in aderenza a delle residenze estive, in un fabbricato sprovvisto di porte, infissi, energia elettrica, acqua corrente, servizi igienici e al massimo del degrado ambientale ed igienico sanitario, un’ uomo di 54 anni da anni ormai sopravvive in compagnia dei randagi al suo stato di indigenza con una pensione di invalidità di 278 euro mensili. Alcuni giorni fa casualmente mi è capitato di incontrarlo con a seguito i suoi cani e, dopo averci parlato, mi ha chiesto di andarlo a trovare perché aveva “voglia” di farmi “visitare” la sua dimora. Mai nessuno prima di me era potuto entrare in quel fabbricato e dopo averlo fatto, ne sono davvero rimasto sbalordito!

All’esterno del fabbricato, un palo (in resina) con un faro dell’illuminazione pubblica che illuminava il frontespizio del fatiscente fabbricato poggiato ai bordi della strada completamente distrutto, un numero consistente di vecchie porte poggiate sulla facciata a coprire l’ingresso al fabbricato, all’interno della veranda oltre a quattro randagi, ammassi di rifiuti di ogni genere, una brandina posta tra la veranda e il corridoio utilizzata insieme ai suoi cani come giaciglio (notte e giorno) con tutto attorno avanzi alimentari, il corridoio e le stanze attigue stracolme di rifiuti di ogni genere che emanano odori indicibili e pericolosi per la salute pubblica. L’orto infestato da una prateria di ortiche, una cisterna contenente acqua sporca e un ripostiglio anche questo pieno di immondizie. Le mura interne ed esterne del fabbricato come ciò che resta degli infissi presentano bruciature ed annerimenti.

Su richiesta da parte di diversi proprietari delle residenze estive della via e delle vie parallele in cui si trova il fabbricato in questione, che lamentavano le precarie condizioni ambientali ed igienico sanitarie, ma anche il pericolo per la pubblica incolumità derivante dai randagi che in alcune circostanze si erano dimostrati aggressivi, con proprie note – esposti del 25 giugno e del 20 luglio 2012 indirizzate tra gli altri al Sindaco e ai Servizi Sociali del Comune di Torricella, ma anche al Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica e al Servizio Veterinario dell’ ASL di Manduria, chiedevo che venissero adottati tutti quei provvedimenti necessari ed indispensabili ai fini della tutela della sicurezza e della incolumità pubblica. Il Dirigente dell’ ASL di Manduria Dott. Moccia, a seguito del sopralluogo effettuato dai Tecnici dell’ ASL di Manduria, con propria nota del 6 luglio trasmessa al Sindaco di Torricella, chiedeva l’emissione di un’ Ordinanza-Diffida nei confronti dei legittimi proprietari per una URGENTE completa bonifica e messa in sicurezza “al fine della tutela dell’ igiene e della pubblica incolumità”.

La stessa assistente sociale del Comune di Torricella nella sua relazione del 26 luglio attestava di aver constatato “le pessime condizioni di manutenzione del fabbricato sprovvisto di infissi esterni e “in uno stato di assoluta mancanza di igiene”.
A seguito dei succitati sopralluoghi il Sindaco di Torricella Avv. Emidio DE PASCALE, in data 27 luglio emetteva Diffida nei confronti dei proprietari dell’ immobile(parenti dell’indigente) con la quale veniva intimata (nel termine di 15 giorni) l’immediata bonifica e messa in sicurezza del fabbricato al fine di “tutelare la sicurezza e l’igiene pubblica”. Nell’ ottobre 2012, trascorso il termine stabilito senza che venisse data esecutività alla Diffida, il Sindaco emetteva Ordinanza per “l’immediata bonifica e messa in sicurezza del fabbricato” a propria cura e spese al fine di “tutelare la sicurezza e l’igiene pubblica” avvertendo che: “trascorso il termine di 30 giorni dalla notifica” senza che gli interessati avessero ottemperato al provvedimento, il Comune avrebbe provveduto d’ Ufficio con spese che sarebbero dovute essere addebitate a carico dei proprietari del fabbricato.

Purtroppo ad oggi, a distanza di pochi mesi dall’inizio della stagione balneare, la situazione è rimasta invariata anzi, è ulteriormente peggiorata poiché, a distanza di 4 mesi dall’ Ordinanza (il cui termine di 30 giorni è scaduto abbondantemente) ne i proprietari e tantomeno il Comune hanno ottemperato a quanto in essa stabilito.
Intanto chi occupa quell’ immobile continua a “sopravvivere” nell’ indigenza e nell’ indecenza dimenticato da coloro che per cariche istituzionali o per parentela avrebbero dovuto prestargli una maggiore attenzione anziché indifferenza così come è stato fatto(e come si continua a fare) in tutti questi anni. Ovviamente questa vicenda fa capire perché il “protagonista” sia così legato ai suoi cani!

Molto spesso infatti, gli animali dimostrano più attaccamento e amore verso le persone a prescindere a quale grado sociale questi appartengano.

Mimmo Carrieri

viv@voce

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