IlLVA: ALLARME STOP IMPIANTI, SICUREZZA A RISCHIO

IlLVA: ALLARME STOP IMPIANTI, SICUREZZA A RISCHIO

Lettera Ferrante a magistrati, chiusura Taranto il 14 dicembre

L’impianto Ilva di Taranto potrebbe chiudere il 14 dicembre per mancanza di materie prime e ciò comporterebbe gravissimi rischi per la sicurezza. E’ quanto sostiene il presidente Bruno Ferrante, che lancia un allarme con una lettera inviata alla magistratura e raccolta dall’ANSA.
L’applicazione delle disposizioni dei Custodi giudiziari, in ordine allo scarico delle materie prime al porto di Taranto, causa il pericolo che si fermino “tutti gli impianti dell’area a caldo dello stabilimento” con gravissimi rischi per la sicurezza. Lo stop forzato dovuto alla mancanza di materia prime – i Custodi impongono uno stoccaggio massimo di 15 giorni – comporterebbe una fermata non in sicurezza con conseguente “esposizione a gravissimi rischi di incidente rilevante e danni irreparabili agli impianti”.
Nelle conclusioni della lettera inviata oggi da Ferrante ai magistrati, si legge che “la verifica dell’applicazione della disposizione dei custodi allo sbarco delle materie prime, evidenzia la palese incompatibilità delle stesse con i programmi operativi dello stabilimento per il periodo in esame e noti ai custodi”. “E’ del tutto evidente che l’applicazione della disposizione dei custodi giudiziari allo sbarco delle materie prime determinerà effetti devastanti per l’Ilva dovuti alla fermata, non in sicurezza, di tutti gli impianti dell’area a caldo con conseguente esposizione a gravi rischi di incidente rilevante e danni irreparabili agli impianti, scenario questo già comunicato verbalmente agli stessi”.

“E’ solo il caso di sottolineare – conclude il presidente Ferrante – che dal 12 novembre, data di comunicazione delle disposizioni dei Custodi giudiziari, ad oggi sono stati accumulati maggiori oneri di Ilva per le controstallie per 850 mila dollari”. Da segnalare anche il tema dei costi di gestione. “Le modalità di sbarco di materiali – si legge nella lettera -, secondo le prescrizioni dei Custodi, calcolate in accordo con le movimentazioni navi, comportano una previsione di costo aggiuntivo per le attese navi pari a 12,37 milioni di dollari.

A questa cifra sono da aggiungere i costi per movimentazione aggiuntiva delle navi, pari a 50 mila dollari per ciascuna movimentazione, costi dovuti anche all’utilizzo dei rimorchiatori, ormeggiatori e piloti. “E’ prevedibile – conclude Ferrante -, visti i lunghi tempi di sosta che deriverebbero dalla applicazione delle disposizioni dei Custodi, che gli armatori possano chiedere al gestore la detenzione che comporta un costo maggiore rispetto alla controstallia”.

FONTE ansa.it

viv@voce

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