ILVA. LEGAMBIENTE: “I NUOVI DATI CONFERMANO LA DRAMMATICITA’ DELLA SITUAZIONE”

ILVA. LEGAMBIENTE: “I NUOVI DATI CONFERMANO LA DRAMMATICITA’ DELLA SITUAZIONE”

Ilva, studio Sentieri, a Taranto aumentata la mortalità. Necessari provvedimenti urgenti e una valutazione dell’impatto sanitario che orienti le prescrizioni dell’Aia

“I nuovi dati degli studi epidemiologici dell’area di Taranto confermano la drammaticità della situazione sanitaria nella città pugliese”. Così il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza in merito ai dati dell’aggiornamento dello studio epidemiologico Sentieri, relativi all’analisi della mortalità, del biomonitoraggio e del rischio sanitario connesso alla qualità dell’aria per gli anni 2003-2009.

“Una drammaticità che la delegazione di Legambiente ha richiamato oggi durante l’incontro con il ministro della salute Balduzzi – prosegue Cogliati Dezza – e che non può farci che ribadire l’urgenza di provvedimenti che affrontino e diano soluzione a questa vera e propria emergenza: indagine sulla popolazione per limitare l’esposizione al rischio, campagne informative ai cittadini sui comportamenti da attuare o evitare per limitare i rischi, indagini sull’incidenza sanitaria degli altri importanti impianti industriali del territorio quali l’ENI, la Cememtir e l’Arsenale marina Militare.

Gli stessi dati non possono che rafforzare d’altro canto la richiesta che la valutazione dell’impatto sanitario sia parte integrante dell’Aia e che ne orienti le prescrizioni. E’ evidente che misure e limiti non possono essere valutati in una situazione astratta, ma soltanto qui e ora; e a Taranto ci si ammala e si muore di più in maniera intollerabile rispetto al resto della provincia e della Regione”.

“Al termine dell’incontro con il Ministro della Salute Balduzzi, al quale sono state presentate le richieste di Legambiente già rese note dagli Organi d’Informazione, abbiamo appreso” – dichiara Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto – che nell’incontro precedente a quello con le associazioni ambientaliste e sanitarie, che il Ministro ha avuto con i rappresentanti istituzionali, non è stato sentito il parere del direttore dell’ARPA Puglia prof Giorgio Assennato”.

Riteniamo che viceversa  l’ARPA debba essere ascoltata e questo per diversi  motivi:

1) l’Arpa Puglia diretta dal prof Assennato ci ha fornito un regime di controlli e una mole di dati sulla qualità dell’ambiente a Taranto e sull’inquinamento delle diverse matrici (aria, suolo, acque) imparagonabile per quantità e qualità a quanto fatto in precedenza, Non si può dimenticare che anche grazie a quei dati i periti incaricati dalla Procura di Taranto hanno potuto produrre in un tempo assai breve indagini approfondite e rigorose nei metodi e negli esiti

2) il prof Assennato è un medico specialista in epidemiologia e Medicina del Lavoro con all’attivo importanti studi scientifici sulla correlazione tra  sostanze inquinanti e patologie;

3) l’ARPA Puglia è uno dei pochissimi tra gli Enti pubblici interessati ad aver chiesto in più occasioni e in tempi non sospetti (molto prima dell’inchiesta della Magistratura) indagini e studi sulla salute dei cittadini di Taranto e sulle ricadute sanitarie dell’inquinamento; tali richieste sono rimaste purtroppo inascoltate.

 

 

viv@voce

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