IMU, CASARTIGIANI TARANTO: “SCELTE SENZA UNA REALE VALUTAZIONE DELLE ESIGENZE TERRITORIALI”

Con l’approvazione dell’aliquota Imu al massimo sugli stabilimenti produttivi, – scrive Casartigiani Taranto  – l’Amministrazione Comunale di Taranto sta per assumere  una precisa scelta di campo, contro la quale Casartigiani  si  batterà argomentando in molte maniere le ragioni più che plausibili dello sviluppo territoriale, del sistema delle imprese e del lavoro”.

“Premettendo – che lo sviluppo economico di un territorio non viene messo in atto dall’amministrazione comunale o dai sindacati, ma esclusivamente dalle imprese stesse. Essendo loro il motore, se vengono spremute da un carico fiscale e da adempimenti così esorbitanti non possono più produrre ricchezza”.

L’ IMU che colpisce già le famiglie e in modo particolare il mondo produttivo –già fortemente provato da un biennio di crisi incalzante -un aumento di pressione fiscale insostenibile. Ciò significa un ulteriore freno alla competitività delle nostre imprese e alla ripresa economica delle stesse. Un capannone artigianale che con una rendita catastale di 991,00 euro che in precedenza pagava 470,00 euro di ICI con i nuovi moltiplicatori e le nuove aliquote potrebbe pagare fino a 2.224,00 euro.

Troppo per un immobile strumentale in carico a un’azienda che a sua volta è già chiamata a pagare tante altre tasse, il problema prosegue Stefano Castronuovo Segretario Provinciale di Casartigiani è che: il Comune con questa scelta mette in condizioni insostenibili le attività produttive alla chiusura. Molto spesso, gli imprenditori continuano la loro attività solo per non dover chiudere e licenziare. Guadagnare qualcosa è diventato una specie di miraggio, specialmente in questa città  dove in questo periodo è di moda la parola “ Economia alternativa”. Un economia alternativa al colosso industriale. Ma la domanda spontanea che ci sorge è: ” ma se l’artigianato fosse l’alternativa? Allora perché non creare le condizioni per far si che le imprese si quadruplico? Di certo questo atteggiamento dell’amministrazione non incentiva l’alternativa, eppure in altre città una classe dirigente coraggiosa ha risanato e creato nuova occupazione con semplice programmazione partecipata.

Esempio: pensare di incentivare le attività artigianali che aprono nel borgo antico abbassando al minimo l’imposizione dell’IMU porterebbe sia al risanamento e riqualificazione  urbana del nostro centro storico, che alla presenza di più aziende che porterebbero occupazione e più introiti anche per l’Ente Comune.  

Noi come Organizzazione di Categoria pensiamo di sì e sulla scorta di tante, tantissime esperienze anche italiane, invitiamo i Comuni ad aprire immediatamente un percorso di democrazia partecipativa sul bilancio comunale 2012.

E’ intenzione della collettività sapere :

-la situazione delle risorse disponibili, delle entrate e delle uscite della finanza comunale e i dati correlati con un Town Meeting (incontro pubblico aperto alla città); attraverso un linguaggio accessibile, il cittadino deve sapere in quanto suo diritto come vengono spesi i propri soldi.

– formulare, attraverso il lavoro di una commissione aperta una proposta di bilancio che individui le scelte e le priorità nell’uso delle risorse;

– proporre, grazie a questo percorso ,soluzioni adeguate e condivise.

Riteniamo che coinvolgere e spiegare il senso della difficoltà economica che stiamo vivendo sia un presupposto fondamentale affinché tutti se ne sentano partecipi. In tal modo l’Amministrazione offrirà ai cittadini strumenti di conoscenza della gravità dei problemi e dei vincoli di Bilancio, ma anche capacità di giudizio e di voce in capitolo sulle scelte da fare. Un percorso dunque che permetterebbe di recuperare quel “senso del comune” che è necessario per uscire dalla crisi.
Soprattutto nella situazione attuale della nostra Provincia il Bilancio non può essere dunque ridotto a un mero processo amministrativo ma diviene un cruciale atto di indirizzo politico, che richiede una piena condivisione della cittadinanza alle scelte che incidono sulla vita delle persone e sul futuro della città.

 Ufficio Stampa, Casartigiani Taranto

 

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