COMUNICATO DEI VERDI SUI TAGLI ALL’OSPEDALE DI MANDURIA

L’annuncio trionfale fatto dal Presidente Vendola dell’apertura di cinque nuovi ospedali in Puglia avrà certo rallegrato i fortunati destinatari di questi programmi (per la verità di non immediata realizzazione), ma per chi, come noi, si trova sotto la scure dei tagli alla sanità, suona come un’amara beffa. Infatti, in questo affresco che si va delineando della sanità pugliese di domani, che parte sarà riservata al nostro territorio? In particolare, quale sarà il destino dell’ospedale di Manduria? La mobilitazione  di cittadini ed esponenti politici deve essere indirizzata alla rivendicazione di un ruolo di primo piano per il Giannuzzi nel suo complesso, non limitandosi alla rivendicazione del punto nascite, ma difendendo anche quelle eccellenze come l’UTIC, per la quale in questi anni sono state investite risorse ingenti in uomini e mezzi e che , se i numeri devono essere il criterio-guida per scegliere dove tagliare, i numeri ce li ha tutti. Non si comprende perché si debba chiudere un’unità perfettamente funzionante nell’ospedale di Manduria, per aprirne un’altra ex novo in un’altra città; al contrario, secondo noi, va completata la filiera dell’emergenza-urgenza, con l’apertura (che sembra imminente) della Rianimazione e con l’aggiunta dell’Emodinamica; se a ciò si aggiungeranno i posti –letto promessi di Neurologia ed Oncologia, allora si porrebbero le premesse perché il Giannuzzi non solo scongiuri definitivamente  il rischio di  chiusura, ma si connoti come un polo d’eccellenza, da cui potrebbero derivare altre conseguenze positive. Ora che l’assestamento del bilancio regionale è stato approvato senza scosse e le varie “richieste” si presume siano state evase, rimangono ancora  margini di trattativa  per la difesa del Giannuzzi?

Esecutivo cittadino dei Verdi di Manduria

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