MANDURIA-AVETRANA. “La verità, di cui i cittadini devono prendere coscienza, è che, stando al documento del 4 agosto, la battaglia contro lo scarico in mare deve considerarsi persa”
Comunicato stampa a nome di alcuni membri del coordinamento dei movimenti, gruppi, associazioni e partiti di protesta contro la condotta sottomarina
Dal giorno successivo all’incontro avvenuto a Bari tra i Sindaci di Manduria, Avetrana e Sava e l’Assessore regionale ai LL.PP. Giannini, avente ad oggetto il costruendo depuratore consortile, ci è occorso di leggere sulla stampa o di ascoltare in occasioni pubbliche commenti dai toni soddisfatti, quando non addirittura trionfalistici, su presunti traguardi che si sarebbero raggiunti rispetto all’obiettivo di scongiurare lo scarico in mare. Al contrario, il coordinamento cittadino di Manduria aveva subito affermato che nessun concreto risultato era stato raggiunto.
La lettura del verbale della suddetta riunione del 4 Agosto, non può che confermare queste valutazioni espresse a caldo e non giustifica in alcun modo quelle ottimistiche che ne sono state fatte. Infatti , l’obiettivo che il documento individua è quello della “ massima riduzione possibile della portata degli scarichi nella condotta sottomarina”. Massima riduzione possibile, in italiano, vuol dire che gli scarichi nella condotta comunque ci saranno, che si farà in modo di ridurne la portata, non certo di eliminarli. L’onere di individuare le soluzioni tecniche atte al conseguimento di tale obiettivo viene accollato alle amministrazioni locali, secondo una prassi che i vertici regionali e di AQP hanno sinora messo in atto con successo: spuntare le armi delle contestazioni fingendosi impegnati nella ricerca di soluzioni, che si sa bene essere impossibili da trovare, se non a patto di rivedere certe premesse ( che invece vengono dichiarate ineliminabili ), mentre procedono senza sosta nella realizzazione di quanto hanno dall’inizio programmato.
Sottoscrivendo questo accordo, i Sindaci dei tre Comuni interessati hanno di fatto alzato bandiera bianca ed accettato in maniera inequivocabile che il depuratore consortile si farà, si farà a Specchiarica e avrà lo scarico in mare. Quali sono le presunte conquiste che si sarebbero spuntate? Che si procederà, chissà quando, al riuso (del tutto ipotetico) dei reflui depurati? Ebbene, esso era già previsto, per il futuro depuratore di Manduria, nel Piano di Tutela delle Acque ed avrebbe dovuto essere realizzato per il 2011! Che sarà istituito un Comitato tecnico di controllo sull’utilizzo della condotta?
Resta molto difficile da comprendere che cosa questo comitato potrebbe eccepire nel momento in cui una ”defaillance” dell’impianto o un evento naturale imponderabile rendessero inevitabile scaricare i reflui in mare. Ma è proprio in vista di queste eventualità che le componenti del Coordinamento cittadino si battono contro la realizzazione della condotta sottomarina. Qui si ragiona come se i depuratori pugliesi funzionassero tutti regolarmente, ma la realtà è precisamente l’opposto e i nostri amministratori e Sindaci dovrebbero forse fare un giro di ricognizione, per esempio a Nardò, a Copertino, alla stessa Melendugno, tanto osannata, per rendersene conto .
La verità, di cui i cittadini devono prendere coscienza, è che, stando al documento del 4 agosto, la battaglia contro lo scarico in mare deve considerarsi persa e questa valutazione viene avvalorata dalla recente comunicazione dal tono perentorio con cui AQP sollecita la rimozione di ogni ostacolo alla realizzazione del depuratore. Coloro che non intendono arrendersi sono, da questo momento, soli, potendo contare esclusivamente su se stessi e su quelle forze associative e politiche ( poche sinora in verità) che non hanno mai considerato i vertici regionali come un interlocutore con cui trattare, ma come una controparte presso cui far valere, nelle forme dovute, ma con forza, le proprie ragioni.
Noi non sappiamo se i Sindaci intendano o meno onorare la propria firma, se le iniziative discordanti delle amministrazioni comunali interessate possano portare ad un qualche risultato, se amministratori convertiti sulla Via di Damasco dal proliferare di manifestazioni popolari usciranno finalmente dalla loro letargica rassegnazione. Noi ribadiamo, ritenendo di interpretare la volontà della maggioranza dei cittadini manduriani, che la presenza della condotta sottomarina non va accettata a nessuna condizione, anche a costo di rivedere l’intero progetto, localizzazione compresa.
Cecilia Debartholomaeis – Verdi Manduria
Francesco Dilauro – Azzurroionio
Maria Pasanisi – Vistadallalto
Antonio Mazza – Archeclub
Tullio Mancino – Giovani per Manduria
Leonardo Stranieri – Ass. Tutti Uniti per San Pietro
Rino Giangrande – Ass. Grande Salento
Salvatore Baldari – Ass. Casa dell’evoluzione
Antonia Sanasi – Portavoce gruppo spontaneo
Giovanni Micelli – Portavoce gruppo spontaneo
Andrea Andrisano – Portavoce gruppo spontaneo
Marisa Fanelli – Portavoce gruppo spontaneo