SAVA. Giovedì 20 febbraio. Sala Consiliare. Nazareno Dinoi, presenta il libro “Sarah Scazzi”

SAVA. Giovedì 20 febbraio. Sala Consiliare. Nazareno Dinoi, presenta il libro “Sarah Scazzi”

Nella presentazione c’era anche l’avvocato Lorenzo Bullo, difensore di Carmine Misseri

Giovedi pomeriggio, alle 19, Nazareno Dinoi, giornalista del Corriere del mezzogiorno e direttore de “lavocedimanduria.it”, ha presentato il suo libro d’inchiesta intitolato “Sara Scazzi” sottotitolato “Il pozzo di Contrada Mosca. Cronaca di una cronaca mai scritta”. Il libro racconta ciò che avvenne tra i 6 e il 7 Ottobre 2010 ad Avetrana. Oltre alla presenza del difensore di Michele Misseri, erano presenti anche Lucia Iaia, giornalista di “Quotidiano di Puglia”, Fabio Pichierri, vicesindaco del Comune di Sava.

La Iaia ha raccontato l’esperienza vissuta in prima persone durante quei giorni, poiché anche lei era stata incaricata dalla redazione di stazionare ad Avetrana per seguire eventuali risvolti del caso. Nel suo intervento la cronista ha tenuto a precisare un evento che lei stessa descrive particolarmente significativo. O meglio, racconta il comportamento di totale tranquillità e calma di Sabrina Misseri dopo la confessione di suo padre Michele sull’omicidio di Sarah. Prosegue nelle serrate ricerche effettuata da tutti gli operatori dell’informazione alla ricerca del pozzo dove era stato occultato il cadavere di Sarah, tentativi prontamente depistati dalle forze dell’ordine.

Conclude il suo intervento con l’invito a leggere il libro di Nazareno Dinoi, libro avvincente e carico di tutti quegli strani aneddoti che il “caso Scazzi” presenta ancora. Subito dopo la parola è passata al vicesindaco Fabio Pichierri che ha ringraziato Dinoi per aver scelto il Comune di Sava come una delle sede in cui presentare il suo libro. Il vicesindaco ha specificato la sua soddisfazione nel promuovere eventi di caratura culturale come la presentazione di un libro ed ha affermato che “il compito di un amministratore oggi deve essere quello di promuovere la cultura al di là di ogni tipo di filtro e critica”. Ha concluso esprimendo il suo rammarico sul fatto che una vicenda così triste sia diventata motivo di accanimento di trasmissione televisive e di giornalisti, andando ben oltre il semplice obiettivo di informare.

Dopo il vicesindaco Pichierri la parola è passata all’avvocato Bullo che nel suo intervento iniziale ha voluto rimarcare come la “morbosità” è stata l’attrice principale in questo tristissimo fatto di cronaca. Bullo ha tenuto a specificare che nel libro di Dinoi “non si parla di moventi, di ipotesi, di prove, ma si parla in maniera imparziale e obiettiva del 6 e 7 Ottobre”. L’avvocato ha sottolineato che “quando ci si trova dinanzi a questi “gialli” si corre il rischio che la verità giudiziaria non corrisponda alla verità storica, tanto sono contorti e tortuosi questi delitti”. Il difensore di Carmine Misseri ha chiuso il suo intervento con un “prima di definire “colpevole” qualunque personaggio di questa vicenda bisognerà aspettare il 3° grado della sentenza”.

Subito dopo la parola è passata allo scrittore del libro, Nazareno Dinoi, il quale ha cominciato un excursus narrativo del delitto di Sarah Scazzi. Ha specificato che “l’arco temporale descritto è quello che va dalle 7:30 del 6 ottobre, con l’arrivo a Taranto di Michele, Cosima e Valentina Misseri, convocati dinnanzi ai Magistrati, e sino alle 3:47 del mattino successivo, quando Michele Misseri parlò per l’ultima volta con la figlia Sabrina”. Dopo questo inizio del direttore de “lavocedimanduria.it”, sono state mostrate ai presenti le foto del rinvenimento del cadavere di Sarah, foto che si possono trovare sul CD allegato al libro. Dinoi ha rimarcato la tragicità della vicenda e di come tutto il mondo dei mass media sia stato solo un fantoccio nelle mani di un unico regista: Sabrina Misseri.

Tra gli interventi c’è stato quello del nostro direttore, Giovanni Caforio. Il direttore di Viv@voce ha elogiato il lavoro di Dinoi nella sua ricerca certosina di collocazione dei fatti e nelle loro dinamiche, ma il suo intervento è stato accusatorio verso le “direzioni dei giornali, verso i giornalisti stessi, oltre allo spudorato comportamento delle emittenti televisive appollaiate davanti alla casa dei presunti colpevoli e dei genitori della vittima, violando completamente la loro privacy oltre al dolore provocato dalla tragicità della circostanza”.

Andrea Prudenzano

viv@voce

Lascia un commento