L’equilibrio del cavallo

L’equilibrio del cavallo

L’equilibrio del cavallo in movimento viene costantemente perso e ritrovato

Partiamo dal presupposto che bisogna tener conto del volume del cavallo che differisce tra il treno anteriore e quello posteriore. L’addestramento ha la finalità di rendere la muscolatura del cavallo in grado di permettere allo scheletro i differenti piazzamenti necessari.L’equilibrio nel cavallo non c’è: nelle andature del cavallo ci sono dei disequilibri costanti, recuperati da nuovi disequilibri. Se il cavallo fosse in equilibrio costante sarebbe come un cavallo di legno, solidamente ancorato con i quattro piedi alla sua base di cemento. L’equilibrio del cavallo in movimento è come il “funambolo sulla corda tesa: un passo in avanti, un piccolo movimento del bilanciere per proseguire di un altro passo, tutto dritto sul filo teso”.

Essendoci un’infinita varietà di modelli di cavallo sarà ingentemente vario il piazzamento che condiziona il loro equilibrio. A riposo un cavallo non può essere in equilibrio per via del suo peso maggiore sugli anteriori dovuto alla testa e all’incollatura quindi i posteriori sono meno carichi degli anteriori. La massa del peso non può portarsi all’indietro poiché  le articolazioni dei posteriori, a causa degli angoli che formano, determinano un’azione in avanti. E’ per questo che il cavallo in libertà non si sposta mai spontaneamente all’indietro, ma lo fa solo per costrizione. Spesso per suo piacere egli esegue con sicurezza tutti i movimenti di eccitazione possibili in avanti, di lato e in aria. Se montato, però, egli deve portare il peso del proprio cavaliere, in virtù del principio che un carico giudiziosamente equilibrato è molto più facile da portare e da sostenere di un carico sbilanciato.

Colui che conosce le giuste attitudini del cavallo sceglierà i mezzi per raggiungere il fine tenendo conto della conformazione, del temperamento e dell’età del cavallo e più velocemente realizzerà il proprio obiettivo. Oltretutto colui che lavorerà qualsiasi cavallo concentrando tutta l’attenzione sul modo di lavorare i posteriori per ristabilire il peso tra l’anteriore e il posteriore con esercizi laterali, indietreggiamenti, appoggiate, girate strette, piroette, etc etc., obbligherà il cavallo a gestire il peso della sua massa con i posteriori.

Il cavaliere che ama realmente il cavallo e l’equitazione è colui che, con la teoria e la pratica, si sforza ad acquisire una conoscenza approfondita sui cavalli, per non rovinarli. E’ colui che si sforza a non storpiare una creatura nobile e che si applica con tutta la sua pazienza a rispettare le loro reali capacità.

Milena Mero

viv@voce

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