MANDURIA. Lettera di un papà in cerca dei ricordi

MANDURIA. Lettera di un papà in cerca dei ricordi

Sono il papà di una ragazza di trent’anni a dir poco eccezionale, infermiera professionale che prestava servizio presso la clinica Antea di Roma dove si occupava di malati terminali

Nostra figlia tutti i giorni era a contatto con persone che lottavano contro la morte. Per lei il suo non era solo un lavoro ma una missione che svolgeva con professionalità. Tutto finì il giorno di ferragosto del 2008, un giorno che non potrò mai scordare per tutta la mia vita. Nostra figlia si trovava a casa da noi a Manduria per passare un periodo di ferie meritate e siccome il giorno di ferragosto è il compleanno di mia moglie Lucia, lei aveva voluto fare una festicciola con tutti i nostri parenti. Quel giorno trascorreva felicemente poi arrivò la sera ed ebbe inizio quella maledetta festa.

Alle ore 21.45 mia figlia si mise al centro della pista per ballare una pizzica ed è stato in quel momento che si è verificata la tragedia: Gabriella, sotto gli occhi di tutti i nostri parenti, si accasciò a terra, ci furono attimi di terrore per tutti noi. La corsa in ospedale, prima a quello di Manduria e poi nella rianimazione dell’ospedale di Taranto. Le condizioni subito si presentarono gravissime.

Chiaramente noi continuavamo a sperare e questa agonia durò per tre lunghissimi giorni quando nel primo pomeriggio del 17 agosto il medico della rianimazione ci diede la notizia che non avremmo mai voluto sentire: la nostra adorabile Gabriella non ce l’aveva fatta. Ci cascò il mondo addosso, però ci ricordammo subito della sua volontà di volere aiutare altri come aveva sempre fatto. Mettemmo in moto l’iter del prelievo degli organi che ne furono prelevati ben otto che furono  trapiantati in tutta Italia. Di questo saremo sempre fieri di nostra figlia.

Adesso non mi rimane altro che vivere di piccole cose. Scusate se scrivo tutto questo ma voglio il vostro aiuto per trovare materiale, esperienze, pensieri, preghiere di tutte le persone che hanno conosciuto mia figlia e soprattutto di coloro i quali hanno ricevuto i suoi organi o dei loro famigliari o di chiunque voglia esprimere qualsiasi cosa.

Vi ringrazio anticipatamente e invito tutti ad inviare il materiale alla redazione di questo giornale che gentilmente mi aiuta in questa mia impresa all’email: redazione@lavocedimanduria.it

Leonardo Fanuli

FONTE

lavocedimanduria.it

viv@voce

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