DISCARICHE E RIFIUTI TOSSICI NELLE PROVINCE JONICHE

DISCARICHE E RIFIUTI TOSSICI NELLE PROVINCE JONICHE

Il disastro ambientale nella “nostra” terra dei fuochi

 

Giorni fa si sono concluse le indagini preliminari per l’inchiesta “ambiente svenduto” con l’imputazione di disastro ambientale a carico dell’Ilva.  La procura di Taranto ha accusato il gruppo Riva di aver creato una discarica, dal 1995 ad oggi, con  “attività di deposito incontrollato di rifiuti sul suolo non pavimentato con immissione diretta di inquinanti nel sistema acqua-suolo (suolo-falda superficiale-mare)” e l’accusa continua,  contestando “un’attività di miscelazione di ingenti quantità di catrame, derivante dalle attività di cokefazione, con altre sostanze pericolose quali naftalene e benzolo”. Le  otto pagine che concludono le indagini preliminari spiegano il perché si chiede il processo per i 53 indagati che rappresentano il nodo tra Società del gruppo Riva, dirigenti, politica e poteri vari.

Pesa come un macigno l’elenco dei danni tra cui  l’abbattimento di oltre 2000 capi di bestiame o il gravissimo danno alla coltivazione dei mitili nel primo seno del Mar Piccolo, fiore all’occhiello per la città nota in tutta Europa, proprio per la caratteristica cozza tarantina.

Ma emerge drammaticamente anche l’accusa di  deposito incontrollato di rifiuti e  la miscelazione di catrame senza autorizzazione, ottenendo così  vantaggi patrimoniali, sia dalla vendita del catrame miscelato e sia dal mancato smaltimento di rifiuti speciali pericolosi.

Lo stesso giorno della chiusura delle indagini preliminari da parte della Procura di Taranto, il Senato ha approvato il ddl che dispone l’autorizzazione di due discariche in località Mater Grazie.  Discariche abusive per le quali era stato arrestato il Presidente della Provincia Gianni Florido, con l’accusa di concussione, in relazione alla gestione di queste da parte dell’Ilva.  

La questione discariche e rifiuti tossici pericolosi si estende ancora  nel Salento  con la desecretazione, in questi giorni, della deposizione del pentito di spicco del clan dei Casalesi, Carmine Schiavone, avvenuta nel 1997 dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.  Schiavone  parlò di ”rifiuti tossici in tutto il sud fino al Salento”.  Si trattava di traffici che avevano il centro in Campania e si ramificavano in tutto il paese, comprese anche alcune zone in Europa;  si parlava  di rifiuti tossici, anche radioattivi, provenienti dal nord e diretti al Sud ed anche in Puglia. Egli diceva:  “queste discariche si trovavano nel Salento, ma sentivo parlare anche  delle province di Bari e Foggia”.

Le frasi sono rimaste segrete sino a quando la sua audizione è stata desecretata su disposizione dell’Ufficio di  Presidenza della Camera dei Deputati. Le indagini e le inchieste  portarono a scoprire discariche in Campania sin dall’epoca della deposizione.

Ricordiamo che la cosiddetta “Terra dei Fuochi” è attualmente  al centro della cronaca con prepotenza disperata, a causa delle proteste dei cittadini e non per un agire politico tempestivo ed efficace.  A Caserta, Napoli e provincia i tumori sono aumentati in modo vertiginoso. Si tratta di territori in cui gli sversamenti illegali di rifiuti tossici ed industriali, provenienti dal nord Italia ed Europa, avvengono da sempre; le campagne sono stracolme di discariche e di sotterramenti che hanno innalzato la mortalità, se consideriamo le produzioni agricole e le falde acquifere presenti nelle zone. I roghi, i fumi che inducono diossina nell’aria hanno trasformato le più belle terre d’Italia nell’Inferno dantesco, con la differenza che i cittadini tra Napoli e Caserta sono ancora vivi.

 In queste ore però, anche la Procura di Lecce e la Direzione distrettuale Antimafia, potrebbero aprire un’inchiesta a seguito delle rivelazioni del pentito Carmine Schiavone. Sebbene la deposizione in questione sia avvenuta tempo fa,  plausibilmente, le affermazioni sono attuali visto che in molti territori pugliesi, vi è uno strano picco di mortalità per cancro.

 Maria Lasaponara

 

viv@voce

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