SAVA. “Cantina di Sava”. Corso Umberto. Cedimento strutturale tetto con onduline di “eternit”

SAVA. “Cantina di Sava”. Corso Umberto. Cedimento strutturale tetto con onduline di “eternit”

Al Signor Sindaco del Comune di Sava (TA)  Avv.  Dario Iaia -All’Assessore all’Ambiente- Ecologiadel Comune di Sava (TA)  Signor Fabio Pichierri-Al Direttore Generale dell’ASL di Taranto Dr. Vito Fabrizio Scattaglia 74100 Taranto -All’ASL/TA/1 Dipartimento di Prevenzione Igiene e  Sanità Pubblica U.O. di Manduria (TA) Dr. Giuseppe Prete -All’Arpa puglia DAP Taranto D.ssa Maria Spartera c/o ex Ospedale Testa C.da Rondinella 74123 Taranto

Il crollo di una parte rilevante del tetto della “Cantina Savea” verificatosi Martedì u.s. che ha causato la morte della persona rimasta sotto le macerie, oltre al dolore dei familiari per la perdita del congiunto, ha destato commozione in tutta la comunità savese che ha voluto esprimere  la propria solidarietà con una massiccia partecipazione ai funerali che si sono celebrati oggi pomeriggio nella Chiesa “Sacra Famiglia”

Ma superato lo “shock”  di questi giorni, purtroppo ora subentra la paura!

La  paura per cosa? La paura per i rischi che si corrono per la salute pubblica e in particolare per tutti i residenti della zona in cui si è verificato il tragico evento!

Al momento del crollo infatti, gli abitanti più vicini alla cantina in particolare ma anche i titolari degli esercizi commerciali hanno visto una nube che si è liberata in aria e, considerato che il tetto crollato era ricoperto totalmente di tonnellate di amianto e  che, se anche negli anni scorsi era stato incapsulato, frantumandosi ha nell’aria “fibre” e polveri di “asbesto” che se inalate possono arrecare gravi danni alla salute pubblica. Allo stato attuale oltre al problema ambientale vi è un rischio di carattere sanitario che non può in nessun modo essere sottovalutato, ne tantomeno “arginato” con i soli cartelli di “sequestro dell’area” giustamente apposti dai Carabinieri lungo tutto il perimetro dell’area che si estende per circa 3000 metri quadri.

Non si può minimizzare una situazione effettivamente pericolosa in considerazione anche del fatto che, nonostante il crollo, sembra che comunque ieri i ragazzi di un’associazione sportiva sono stati impegnati in una partita di calcio all’interno del vicinissimo Campo Sportivo di Sava. E’ scientificamente dimostrato che il pericolo dovuto alla liberazione delle fibre di “amianto” e le polveri di “asbesto” possono indurre al “mesotelioma” carcinoma della pleura e quindi, è indispensabile rispondere a breve termine, alle URGENTI esigenze d’ordine sanitario e ambientale che questo luttuoso evento ha causato, adottando tutti quei provvedimenti necessari alla rimozione dell’amianto al fine di limitare i rischi sanitari in essere.

Tale richiesta viene formulata nell’interesse della cittadinanza savese che ad ogni buon fine si vuole tutelare.

Cordialmente saluto,

                                     Mimmo CARRIERI

                       Responsabile Settore Ambiente ed Ecologia

                       Associazione CPA Sezione Prov.le di Sava (TA)

viv@voce

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