Viaggio verso le nostre marine: Trullo di Mare / 2

Viaggio verso le nostre marine: Trullo di Mare / 2

Trullo di mare. 20 Luglio 2013. Il viaggio per le nostre marine prosegue e questa volta sul banco degli imputati c’è  Trullo di Mare

Lo scenario che il litorale ci offre è, anche qui, ben distante da  quello di una società civile e responsabile come dovrebbe essere la nostra. E’ come se ogni anno volessimo ribadire ai pochi turisti che vengono a trovarci: “Non vi preoccupate, non siamo cambiati!” Rispettando i requisiti di ogni circostanza di degrado ambientale, anche la seconda Marina di Torricella ci offre le più classiche delle caratteristiche. Rifiuti e resti di materiale edile per le strade, erbacce ai margini dei marciapiedi. Totale assenza di cestini per i rifiuti. Insomma, tutto quello che serve per restare allibiti e turbati.

Ma la vera preziosità di tale tratto di lungomare è la discarica abusiva situata in quello che ha le fattezze di essere un parcheggio auto adibito ai bagnanti. Cartoni di vario tipo, bottiglie di vetro, resti di tufo e quant’altro sono ben ammassati alle spalle di un cassonetto dell’immondizia adiacente ad un varco per accedere in spiaggia.  Per coloro che volessero osservare tale chicca possono guardare sulla sinistra mentre da Trullo di Mare si spostano in direzione “Conche”.

Aldilà però dei problemi di facciata, il suddetto litorale ha anche diverse difficoltà dal punto di vista dei servizi. La rete fognaria è infatti presente solo in alcuni punti del centro abitato e la rete dell’acquedotto pubblico è totalmente assente. Ciò significa che per l’evacuazione dei liquami e per il rifornimento dell’acqua i  residenti sono obbligati a sborsare ingenti somme di denaro, non dovute, con le quali sopperire all’assenza di tali prestazioni. Alcuni domiciliati in loco manifestano lamentele, inoltre, per la velocità con cui le auto, specialmente in tarda serata, sfrecciano lungo la strada principale della località balneare, mostrando malumori per l’assenza di tutor della velocità.

A questo punto sorgono spontanee alcune domande: ci decideremo, prima o poi, a controvertere tutte queste tendenze fortemente negative e penalizzanti per il nostro territorio? Le amministrazioni comunali capiranno mai che possedere una marina è una vera è propria fortuna?

La tutela del nostro territorio dovrebbe partire da ognuno di noi, il singolo per la collettività, senza essere obbligatoriamente ambientalisti o ecologisti.

Non dovremmo mai dimenticare, in fine, che il rispetto dell’ambiente è, in primis, rispetto per noi stessi.

Andrea Prudenzano

viv@voce

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