L’ Associazione socio-artistica-culturale “Le Ali Di Pandora” presenta appunt@menti: Incontro d’autore

L’ Associazione socio-artistica-culturale  “Le Ali Di Pandora” presenta appunt@menti: Incontro d’autore

Mercoledì 17 luglio ore 20,30  proiezione del video  Background” di Evertrip musiche degli Zweisamkeit; ore 21,00 “TEGUMENTA. Dizionario emozionale Esperidi ed. di Evertrip

17 luglio alle ore 20,30 presso l’associazione “Le Ali di Pandora” sita in Via Pistoia,1 (Centro Polifunzionale), Lecce – per  “appun@mento d’autore” Luciano Pagano presenterà l’ultimo lavoro letterario di Evertrip: “Tegumenta. Dizionario emozionale”, interverrà l’editore Claudio Martino che spiega: “Il volume è il primo della collana Traffici d’Artista in cui, in modo un po’ ibrido e sregolato, Edizioni Esperidi offre uno spazio agli artisti/scrittori che si avvicinano al multiforme mondo del libro d’artista. Caratteristica di questa collana è di essere a tiratura limitata, con copie firmate e numerate e soprattutto personalizzate dall’Autore che rende, con il suo intervento a colori, ogni volume unico e diverso”.

“Tegumenta. Dizionario emozionale” e stato concepito dalla mente di Evertrip come un dizionario emozionale “il cui scopo è liberare tramite la folgore della poesia, il contenuto celato nel corpo umano”, questo piccolo libro è una sorta di catalogo di suggestioni e pulsioni rivelate attraverso parole e immagini uniche ed originali. Aprirà la serata il video  “Background” di Evertrip con musiche degli Zweisamkeit.

Scrive Luciano Pagano: “Evertrip è uno scrittore che si muove in quella zona della sperimentazione, con un percorso personalissimo, nella quale le parole sono sempre insufficienti per lo stretto spazio di un foglio, e necessitano di accompagnarsi ad altro, tanto che l’oggetto libro che ne deriva è quasi sempre più di una semplice raccolta di testi poetici. Un libro d’arte pret-a-porter, una serie limitata in 250 copie che ambisce all’unicità editoriale scegliendo la semplicità. La sperimentazione, l’avanguardia, la ricerca, nella poesia sono un viaggio che viene intrapreso senza sapere, in anticipo, se la pagina sarà un deserto o un bazar. (…) La lettura di TEGUMENTA ci fa attraversare uno di quegli almanacchi di cose straordinarie, così simile nell’impianto ai resoconti immaginari di viaggi in territori altrettanto fantastici, a prescindere che questi fossero scritti da Borges (o da uno dei suoi tanti alter ego) oppure da Marco Polo o da qualche altro viaggiatore vissuto nell’anno mille. La sensazione è che l’autore sia partito appunto da uno ‘studio’ sul corpo, inteso proprio in senso rinascimentale, e abbia ricostruito nello spazio di questo volume un’opera che vuole somigliare a una sorta di ‘codice’ contemporaneo, nel quale la vegetazione, l’amore, l’epidermide, le case lontane, dominio della morte, entrano in gioco come oggetti che il lettore, fino al momento della lettura, non conosceva o non comprendeva, dato che la loro descrizione in prosa poetica stimola la creatività, non solo il pensiero.

(…) La poesia di Evertrip, man mano che procediamo nella lettura, si fa apprezzare per l’evocazione di atmosfere che esteticamente si rifanno al gotico, ma non al barocco, in un libro che può essere letto senza seguire un verso, una direzione di indice, un motivo in particolare. Per quanto riguarda le immagini, ciò che non ècollage, selezione, ma è dipinto, ricorda posizioni alterne del San Bartolomeo custodito nel Duomo di Milano, e anche qui, l’uomo scarnificato, con i muscoli e i fasci di nervi visibili non fa che ricordarci che appena sotto la pelle c’è qualcosa che pulsa.

“Tegumenta” di Evertrip, per concludere (trattandosi questa di una rubrica per le letture estive) è un lavoro da leggere, è la dimostrazione che Evertrip/Paolo Ferrante, ha individuato una sua lingua e, soprattutto, possiede, a cinque anni di distanza dal suo esordio nella scrittura pubblicata, gli strumenti per proporre una sua personale visione della realtà, con una lingua che, seppure ispirata, non è copiata da nessun dove, è tutta sua. Avendo indagato a modo mio l’osceno, e pensando che forse la poesia è una sottaciuta, costante, indagine dell’osceno, mi piace lasciarvi con quest’ultima citazione, dalla lettera “O,o. OSCENITÀ”.

viv@voce

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