SAVA. L’ASSESSORE REGIONALE FABIANO AMATI PER DISCUTERE DEL DEPURATORE

SAVA. L’ASSESSORE REGIONALE FABIANO AMATI PER DISCUTERE DEL DEPURATORE

Il primo cittadino, Dario Iaia, lo aveva annunciato già a settembre e venerdì pomeriggio, l’assessore regionale ai lavori pubblici, Fabiano Amati, sarà a Sava per discutere dell’annosa questione depuratore.

Convocata ad hoc, la seduta  consiliare vede appunto la partecipazione di Amati, invitato dal primo cittadino, Dario Iaia, per chiarire tempi, modalità ed intenzioni rispetto alla realizzazione del depuratore consortile in località “Specchiarica”, a Manduria.  “Un’opera che, al di là delle polemiche di parte, ha visto l’amministrazione che presiedo sempre in prima fila per ribadire l’assoluta necessita di offrire un servizio indispensabile per la nostra comunità” ha chiarito Iaia, ringraziando l’assessore Amati per aver accettato l’invito.

 “La presenza dell’assessore ci dimostra che vi è una condivisione d’intenti. Non è possibile che, oltre 5.000 pozzi neri, sversino ancora nella falda acquifera, così come avviene a Sava e come è assolutamente vietato dalla legge. Viviamo una vera e propria emergenza sanitaria e per questo, sollecito la regione a proseguire, senza sosta alcuna, sulla via, già tracciata”. Ed ancora, il sindaco non fa’ mistero dei contrasti sul tema. “Ovviamente e lo sottolineo, non intendo entrare in polemica con nessuno. Ritengo che la vera battaglia da combattere sia quella tesa a pretendere maggiori investimenti – dice Iaia – per la realizzazione di un impianto di affinamento moderno,  che preveda un trattamento terziario delle acque, il riuso in agricoltura, il completamento della rete fognaria. Noi savesi, è bene chiarirlo, non siamo innamorati della condotta sottomarina, ma la contrarietà a questa non può significare il venir meno della realizzazione dell’opera che, comunque la si veda, è un arricchimento per la nostra terra”.

Il primo cittadino poi, ricorda quanto avviene in altre località, turisticamente avanzate. “Mentre Otranto, una delle perle del Mediterraneo e tra i centri turistici più importanti del meridione , dice “sì” alla realizzazione della condotta sottomarina per evitare che si continuino a scaricare in falda le acque depurate, perché il depuratore lì esiste, mentre a  Gallipoli è stato messo in funzione l’impianto di affinamento ed il consiglio comunale ha chiesto ed ottenuto la realizzazione della condotta sottomarina per il troppo pieno,  nel nostro territorio continuano le polemiche per dire “ NO” a qualunque soluzione e si lavora, di fatto,  affinchè  si continuino a versare in falda le acque non depurate di Sava, di parte di Manduria e delle marine”.

 “Guardiamo avanti – chiosa Iaia –  e chiediamoci per quale ragione, in tutto il mondo evoluto, le acque, vengono convogliate in corpi idrici ( mari, fiumi), così come previsto obbligatoriamente dalla legge quando si superano determinati quantitativi, e questo da noi non è possibile? Vi siete mai chiesti che tipo di depurazione abbiano le località dove il turismo esiste veramente?” Intanto, nelle ultime settimane, sulla questione, è entrato in gioco anche l’Arneo. Uno studio congiunto dei docenti universitari Del Prete e Caliandro, ha evidenziato come il fabbisogno idrico dei terreni del territorio sia superiore rispetto a quella che dovrebbe, a regime, essere la portata  dei reflui rivenienti dal costruendo depuratore consortile.  In tal modo, si potrebbero riutilizzare le acque reflue adeguatamente affinate la  cui ridistribuzione abbisognerebbe, però, di un adeguato perfezionamento della rete idrica sita nel territorio di competenza dell’Arneo.

Dopo diverse pronunce dei Tar e del Consiglio di stato, che hanno decretato la legittimità dell’iter seguito e dopo che l’opera è in gara, ancora oggi, dunque, non si viene a capo della questione e, tra un ballo del qua qua e l’altro, sono apparsi attesissimi i chiarimenti di Fabiano Amati a Sava.

viv@voce

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