IL PRIMITIVO: ORGOGLIO PUGLIESE

IL PRIMITIVO: ORGOGLIO PUGLIESE

“Una donna e un bicchiere di vino soddisfano ogni bisogno, chi non beve e non bacia è peggio che morto”. Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832)

Il vino simbolo di una tradizione vecchia quasi quanto l’uomo stesso, è l’emblema del divertimento, della gioia, delle guance rosse, del canto e della tanto agognata spensieratezza giovanile. Solo in Italia esistono oltre 150 tipi di uva diversa ma fra le tante la Puglia ne coltiva una fra le più invidiate e richieste: l’uva che il cui mosto dà vita al famoso Primitivo.
Le origini di questo tipo d’uva sono piuttosto incerte: si pensa che sia sempre stata legata alle terre di Puglia ma alcuni adducono l’ipotesi che siano stati l’Illirici della Dalmazia a portarla nel sud Italia circa 2000 anni fa.
La produzione iniziale del vitigno si ebbe nelle terre di Lizzano, Agro e Manduria mentre il brevetto appartiene alla città di Sava che in tempi recenti l’ha ceduto a Manduria.
Il Primitivo ha fatto spesso cantare i poeti, le sue lodi sono state tessute dagli enologi e dai critici gastronomici che ci spiegano che il suo gusto gradevole e non aggressivo si sposa bene con le tipicità Pugliesi e i formaggi a media e alta stagionatura inoltre è oggi uno dei prodotti pugliesi più richiesti per l’esportazione.
Il nome Primitivo è dovuto alla sua maturazione precoce, viene infatti vendemmiato nella prima decade di settembre. Oggi viene coltivato nella zona barese , soprattutto fra le maggiori produzioni si ricorda quella di Gioia del Colle, nel tarantino, nel leccese e nel brindisino. Fra i Primitivi a vantare la denominazione D.O.C risalta il famoso vino di Manduria.
A pochi giorni dalla vendemmia non resta altro che aspettare la nuova produzione di uno fra i sapori della Puglia che ci rende orgogliosi.

Anna Impedovo

viv@voce

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