I CARABINIERI NEGLI UFFICI ILVA

I CARABINIERI NEGLI UFFICI  ILVA

C’è tensione all’interno dell’Ilva di Taranto per la presenza dei carabinieri del Noe, nucleo ecologico di Lecce. Al momento i militari al comando del maggiore, Nicola Candido, delegati dalla procura tarantina per le indagini sull’inquinamento concluse con l’arresto di otto dirigenti del siderurgico e il sequestro di sei impianti dello stesso stabilimento, si trovano negli uffici della palazzina di direzione. Un incontro sarebbe in corso con il responsabile ambiente, Adolfo Buffo e un membro della famiglia Riva. Non si esclude che gli investigatori si siano presentati per dare avvio alle procedure di sequestro degli impianti. Nulla di fatto, invece, per il presunto incontro in programma a Lecce tra il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, il procuratore capo della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio e il procuratore generale della corte d’appello di Lecce, Giuseppe Vignola.
Ferrante aveva chiesto di essere ascoltato come persona informata sui fatti, ma l’incontro è stato rinviato per «impegni sopravvenuti». Nel frattempo a Taranto si starebbero per insediare i custodi amministrativi nominati dal gip, Patrizia Todisco, ai fini dell’ esecuzione del provvedimento di sequestro emesso nei giorni scorsi e non ancora eseguito. La notizia, che non ha ancora conferme ufficiali, ha creato delusione e agitazione tra i lavoratori dell’Ilva. Questi infatti speravano che in attesa del pronunciamento del Tribunale del Riesame, che venerdì prossimo dovrà decidere sulla richiesta di scarcerazione dei dirigenti e sul provvedimento di sequestro, venisse di fatto sospesa qualunque attività preparatoria dell’effettiva chiusura del siderurgico
Lavoratori e sindacati si prepareranno intanto con una serie di iniziative, ancora non definite, alla manifestazione pubblica annunciata per giovedì 2 agosto, che coinciderà con uno sciopero di 24 ore a partire dalle 7. Alla manifestazione si sta pensando di far partecipare anche le famiglie dei dipendenti Ilva. L’iniziativa dovrà servire a tenere alta l’attenzione sulla vicenda del Siderurgico perchè il giorno dopo, venerdì 3 agosto, dinanzi ai giudici del tribunale del Riesame si discuteranno i ricorsi presentati contro il decreto di sequestro degli impianti dell’area a caldo e l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per otto tra dirigenti ed ex dirigenti dell’Ilva. La decisione dovrà arrivare entro dieci giorni dal deposito degli atti da parte della Procura, che dovrebbe avvenire domani. «La vicenda giudiziaria segna una svolta culturale per tutta la città di Taranto, ma soprattutto sta determinando un sommovimento nella coscienza operaia» ha ribadito in un’intervista al Manifesto il governatore della Puglia, Nichi Vendola, aggiungendo che «un’Ilva sostenibile è possibile, e in parte, c’è già». L’associazione Altamarea, che riunisce varie sigle ambientaliste, si dice «fiera dei magistrati tarantini che stanno facendo il proprio lavoro di servitori della giustizia nell’interesse della comunità tarantina», e «fiera dei lavoratori dell’acciaieria, dei mitilicoltori, degli allevatori e di tutti quelli che lottano per il loro presente e il loro futuro». Affila le armi il Codacons, annunciando in una nota che domani «denuncerà i ministri dell’Ambiente e della Salute che si sono succeduti negli anni – responsabili per il dissesto dell’Ilva – alla luce dei reati di omissione di atti dovuti e concorso in inquinamento e disastro ambientale».

Nazareno Dinoi su corriere.it

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