TARANTO. E l’anatroccolo Andersen si scopre cigno. Il più bello di tutti

TARANTO. E l’anatroccolo Andersen si scopre cigno. Il più bello di tutti

Venerdì 6 gennaio, ore 18 all’Auditorium TaTÀ, la fiaba considerata dallo scrittore danese la sua autobiografia per “favole&TAmburi”

Quel figlio diverso. E le regole del branco. Per il cartellone “favole&TAmburi”, rassegna di teatro ragazzi, venerdì 6 gennaio, ore 18 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in Via Deledda ai Tamburi, in scena “Come il brutto anatroccolo”, da H.C. Andersen, testo e regia Sandra Novellino e Delia De Marco, con Delia De Marco, Cinzia Greco, Giuseppe Marzio e Andrea Santoro, scenotecnica e luci Michelangelo Campanale, costumi Maria Pascale, musiche originali Mirko Lodedo, cura del movimento Valentina Elia, consulenza artistica Giovanni Guarino, aiuto regia Antonella Ruggiero, assistente di produzione Jlenia Mancino, tecnico luci Walter Mirabile, produzione Crest.

Durata 50’. Biglietto 7 euro, ridotto 6 euro (promozione attiva per uno stesso nucleo familiare con almeno quattro componenti). Info e prenotazioni ai numeri 099.4725780 e 366.3473430 (anche whatsapp).

«Che cosa importa essere nati in un pollaio di anatre, quando si è usciti da un uovo di cigno?». Così scrive Hans Christian Andersen (o H.C. Andersen, come si è chiamato per tutta la vita) nel bel mezzo della fiaba che lui stesso considerava la sua autobiografia. Pubblicata nel 1843 e inserita l’anno successivo nella raccolta “Nuove avventure” (titolo originale “Nye Eventyr”), “Il brutto anatroccolo” è un’opera d’arte sublime originata dalla geniale penna di questo scrittore danese nato a Odense, città sull’isola di Fionia, che, nonostante un’infanzia piena di dolore e disperazione, ha conservato per tutta la vita la sua fede nella bellezza dell’esistenza. Il vero anatroccolo è Andersen stesso.

Di tutta la covata c’è solo un uovo che non si schiude, allarmando mamma anatra. Quando l’uovo finalmente si rompe e il piccolo ruzzola fuori, si scopre che è molto “molto grande e brutto”, diverso da tutti gli altri suoi fratelli. Ma il ripudiato “brutto” accetta il suo destino, senza nascondersi e lascia le ali protettrici di mamma anatra per un viaggio alla conoscenza del mondo e dei suoi abitanti. Non si arrenderà mai alle regole e alla superbia altrui. Perché un cuore buono non diventa mai superbo. Ogni volta riprenderà il viaggio imparando a riconoscere ciò che appartiene alla sua natura, come l’acqua e il volo. Si scoprirà cigno, il più bello di tutti, e, per la prima volta, non avrà paura ma pudore. Proprio come un bambino quando si scopre ragazzo.

ll Crest parla ai bambini più piccoli con la fiaba che pone per eccellenza il problema della diversità, prefigurando il difficile e doloroso viaggio che fa approdare all’accettazione di sé, ad una consapevole autostima. Una fiaba, all’apparenza semplice e leggera, narrata con maestria e fantasia da quattro attori e da musiche originali di Mirko Lodedo, che segnano il cammino.

Sandra Novellino

Animatrice, attrice e regista. Nel 1981 entra a far parte del Crest, di cui è attualmente consigliera di amministrazione, frequentando tutti i laboratori di formazione e spaziando, negli oltre quarant’anni di impegno e partecipazione attiva, dall’animazione alla formazione, dalla produzione alla logistica. Alla Biennale Danza di Venezia, è performer per Virginio Sieni, nei quadri coreografici “Visitazione Taranto” (2013) e “Fuga in Egitto” (2014), produzioni Virgilio Sieni Danza, in collaborazione con Crest, con il sostegno di Dansystem – The Puglia Dance Network. Dal 1981 al 2003 recita in oltre venti spettacoli del Crest, diretta da Giovanni Solazzo, Francesco Zigrino, Carlo Vanni Menichi, Francesco Greco, Carlo Formigoni, Massimo Marino, Roberto Anglisani, Mauro Maggioni, Dario Moretti, Silvia Traversi. Ad oggi, è alla quarta regia, spettacoli di cui è anche autrice: “Delizie tarantine” (2018, da “Deliciae Tarantinae” di Tommaso Niccolò d’Aquino), “Aladino” (2012, da “Mille e una notte”), “La bottega dei giocattoli” (2014, ideazione e co-regia con Delia De Marco) e “Come il brutto anatroccolo” (2018, ideazione e co-regia con Delia De Marco, da “Il brutto anatroccolo” di H.C. Andersen).

Delia De Marco

Attrice e regista. Frequenta workshop condotti da Elena Bucci, Paolo Nani, Michael Margotta, Michele Riondino, Alberto Cacopardi, Marigia Maggipinto, Elisa Barucchieri. Approfondisce il teatro di narrazione con Mimmo Cuticchio e Giovanni Guarino e la Commedia dell’Arte con Savino Maria Italiano ed Olga Mascolo. Insegna recitazione e presenza scenica alla Scuola di piccolo circo del Circo Laboratorio Nomade. Lavora con il Crest dal 2006: prima animatrice, poi attrice, regista e conduttrice di laboratori teatrali. Per il collettivo tarantino, è alla seconda regia, spettacoli ideati e codiretti con Sandra Novellino: “La bottega dei giocattoli” (2014) e “Come il brutto anatroccolo” (2018). Mentre recita in otto spettacoli: “Fortunello” (2008), “Cenepentola” (2011), Aladino (2012) “La bottega dei giocattoli” (2014), “La dea in trono” (2016), “Come il brutto anatroccolo” (2018), “La straordinaria vita del generale Dumas” (2020), “Chiaroscuro” (2021).

 

Il progetto “favole&TAmburi” – quattordicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.

 

 

viv@voce

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