TARANTO. Con “Per e Con i Giovani” due video sul mare per gli alunni del quartiere Tamburi

TARANTO. Con “Per e Con i Giovani” due video sul mare per gli alunni del quartiere Tamburi

Un progetto innovativo della Associazione Marco Motolese nella scuola “Ugo De Carolis” per contrastare la dispersione scolastica nel quartiere tarantino

Continua al Quartiere Tamburi “Per e con i giovani”, il progetto che intende contrastare la dispersione scolastica mediante attività formative e laboratoriali che stimolino negli studenti passione e motivazione nei confronti del proprio territorio.

Al centro del progetto c’è il “mare”, visto sotto l’aspetto ambientale e quello culturale, protagonista assoluto di una serie di attività a favore di una ottantina di studenti delle classi seconda – di cui sette diversamente abili – della Scuola media secondaria di I grado “Ugo De Carolis” del quartiere Tamburi, un’attività resa possibile grazie alla sensibilità della dirigente scolastica Giovanna Lato.

Sostenuto da Fondazione Banco di Napoli, il progetto è dell’Associazione “Marco Motolese” la cui presidente prof. Carmen Galluzzo Motolese, nonché Consigliera comunale, ha spiegato che «l’emergenza sanitaria Covid-19 ha rallentato le attività in presenza, che però non si sono fermate e sono ripartite grazie a due video sul nostro mare, realizzati da Michele Balestra e Aldo Sorrentino, nonché laboratori on line e lezioni in DAD sul mare e sulla sua salvaguardia; la professoressa referente della scuola è Francesca Boccardi che, inoltre, nelle classi continua il lavoro di sostenibilità dei laboratori».

La Presidente dell’associazione Carmen Galluzzo, sempre attenta al territorio e alla formazione dei giovani del quartiere Tamburi, ha poi detto che «è dimostrato che noi insegnanti dobbiamo creare motivazione di interesse in questo contesto sociale, con un fattore di riuscita a breve e lungo termine, già durante questo progetto e poi nel corso di tutta la vita.

Le conoscenze scientifiche sull’argomento mare sono ampliate per condurre i discenti ad amare, conoscere e rispettare il proprio territorio ed anche il mare».

«A tal fine in questi mesi – ha poi detto Carmen Motolese – nell’ambito del progetto sono stati realizzati due video: il primo racconta il nostro Mare Mediterraneo, unico per la sua storia e posizione geografica, una vera risorsa economica, sociale ed ambientale, con una varietà di ambienti marini e costieri e di specie animali e vegetali talmente eterogenea da essere difficilmente riscontrabile in altre aree; se a ciò si aggiunge la presenza di testimonianze archeologiche, storiche e i bellissimi paesaggi, si comprende l’importanza e la necessità di tutelare il nostro mare.

Il secondo spiega cosa fare per la salute dell’ecosistema marino, dalla quale deriva quella dell’intero pianeta e del genere umano, per il quale la pesca rappresenta una delle principali fonti di sostentamento.

Quindi per garantire che le nostre specie ittiche possano rimanere produttive, dobbiamo gestire con la massima cura le nostre attività per fare in modo che altre specie e l’habitat all’interno dell’ecosistema rimangano sani».

L’isola di plastica e l’Effetto serra, inoltre, sono l’argomento del secondo laboratorio realizzato presso la “De Carolis” da Michele Balestra dopo approfondimenti con Aldo Sorrentino, entrambi dello Studio DECSA. Il materiale plastico, si è detto nell’incontro, comporta una serie di danni all’ecosistema marino e, di conseguenza, anche sull’essere umano: esso diviene un intruso della catena alimentare, in quanto le plastiche si smembrano nelle “microplastiche” e i polimeri, estremamente tossici, vengono rilasciati in acqua e ingeriti dagli organismi marini e dalla sua fauna, come i pesci, avvelenandoli.

Oltre al danno sulla fauna marina, le microplastiche vengono ingeriti dai pesci che comunemente vengono pescati e destinati sulle nostre tavole: le microplastiche diventano, indirettamente, anche tossiche per l’organismo umano.

Per quanto poi riguarda l’effetto serra nella stessa giornata di lavoro in DAD, alla De Carolis si è detto che il clima, alterato dal riscaldamento globale, non va identificato come “meteo”: quest’ultimo è il risultato delle condizioni meteorologiche in una determinata area per un breve periodo di tempo, mentre il clima è il risultato della media di tutte le condizioni meteorologiche del nostro pianeta in un periodo temporale ben più ampio.

Le conseguenze del global warming sugli oceani hanno un notevole impatto e rischiano di creare un effetto a catena che coinvolgerebbe l’uomo, la fauna e l’ecosistema marino e terrestre: scioglimento dei ghiacciai, distruzione dell’habitat naturale, pericolo per le città costiere.

 Il progetto “Per e con i giovani” è finanziato dalla Fondazione Banco di Napoli, vincitrice del bando è la “Associazione culturale Marco Motolese” e sono partner del progetto la Jonian Dolphin Conservation, lo Studio Decsa, l’Istituto Comprensivo Statale “Vico – De Carolis – Deledda”, il Club per l’Unesco di Taranto; in qualità di esperti, inoltre, vi partecipano Vera Corbelli e Augusto Ressa e altri soci delle associazioni coinvolte.

 

 

 

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