SAVA. “La mia momentanea assenza, la politica, la mancanza della trasparenza, politicanti e affabulatori, i tempi che cambiano e la mia idea di rivoluzione”

SAVA. “La mia momentanea assenza, la politica, la mancanza della trasparenza, politicanti e affabulatori, i tempi che cambiano e la mia idea di rivoluzione”

Da Rossella Pichierri, riceviamo e volentieri pubblichiamo

Come molti sanno a causa di problemi familiari sono stata costretta a stare  per un pò di tempo lontana dalla vita politica savese per dedicarmi alla mia famiglia. Questo momento di pausa ha portato molti cambiamenti sia personali che in termini di consapevolezze in ogni ambito. In politica come nella vita sociale e relazionale l’uomo ha due possibilità: mettersi al servizio di qualcosa che stia più in alto di se stesso, più in alto del proprio ego o mettersi al servizio del proprio ego  personalità di facciata.

Quello che oggi assistiamo nel nostro paese ma direi anche sul piano nazionale è alquanto paradossale:  siamo stati bombardati negli ultimi anni da promesse disattese riguardanti soprattutto la pratica operativa in termini di trasparenza, chiarezza e condivisione  che avrebbero portato al fatidico cambiamento, alla trasformazione, al mutamento sia sul piano nazionale che sul quello territoriale e  comunale.

Sicuramente non è l’efficienza amministrativa che nel nostro caso credo non esiste, a far immaginare una prospettiva di cambiamento.

Aldilà della propaganda politica spicciola priva di ogni iniziativa volta alla tutela delle politiche familiari, giovanili ed imprenditoriali,  alla cura della cellula sociale fondamentale quale è la famiglia e i suoi connotati,  all’attenzione del sociale inteso come tutela e prevenzione degli ambiti più deboli , assistiamo ad un lassismo e ad un’assenza di entusiasmo degli amministratori in generale sia per mancanza di conoscenza delle emergenze vere e quotidiane sia per una sorta di trascuratezza di questi campi.

Sono pochi  quelli che invece cercano in qualche modo di portare avanti il carrozzone nel tentativo di affermare un fare politico  per nulla però funzionale alla comunità.

Facendo un’autopsia politica ormai è tutto statico e forse i programmi mirano a poltrone più comode di taluni personaggi che ormai hanno letteralmente abbandonato il dovere amministrativo e che mirano a incarichi più prestigiosi.

I campi dove si esprime la scarsa produttività e funzionalità sono svariati, dallo spreco di denaro  pubblico (per opere che non favoriscono uno spazio condiviso e vissuto) o alle opere di  ordinaria amministrazione ostentate invece come interventi straordinari, alle deficitarie  politiche sociale (assenza di un servizio d’intervento sociale che  dovrebbe avere il compito di programmare, organizzare e verificare un insieme articolato di interventi  e servizi socio-assistenziali in risposta alle esigenze e ai bisogni dei cittadini-vedi per esempio la sospensione del servizio  mensa-; interventi rivolti  a minori, giovani, famiglie, adulti in difficoltà, anziani, disabili, per rispondere al diritto di ciascun individuo di affrontare con dignità situazioni di difficoltà personale, sociale ed economica)

Otto Bismarck scrisse che “la politica è l’arte del possibile” ma i tempi cambiano. Oggi è doveroso togliere il termine arte, attività nobile, davanti a questo tipo di politica che manca di etica contornata solo da politicanti e affabulatori.  Sava ha bisogno di uomini e donne  che non hanno bisogno di mercanteggiare una poltrona; la politica quella vera è un’arte condita da coerenza, impegno, onore, fedeltà, ideali e lealtà…c’è bisogno di questa rivoluzione e non di caldeggiare un’affannosa ricerca di voti. È necessaria una riappropriazione  popolare dei meccanismi utili per la formazione di una coscienza sociale, politica. Il problema è che spesso ci ritroviamo una classe di politicanti che non sa guardare oltre il proprio presepe domestico ma il peggio è la rassegnazione a voler creare tale classe politica.

Io sono una donna che vive quotidianamente le difficoltà che ogni famiglia savese, in svariate variabili, affronta; sono vicina per sensibilità personale e per vissuti vari, soprattutto alle esperienze delle donne che si trovano molto spesso a sopportare un carico di responsabilità che van ben oltre le proprie capacità, che grava soprattutto delle problematiche familiari relative all’educazione dei figli, alla situazione economica e lavorativa delle mamme single,  alla salute psicologica e non degli adolescenti, ai disabili, alle famiglie monogenitoriali etc.

Credo che non debba sprecare parole incantatrici o promesse seduttive per fare politica; io VOGLIO FARE POLITICA  e non raccattare voti; oggi lo faccio da cittadina libera e distaccata da qualsiasi gruppo o formazione politica, in attesa di capire chi potrà essere in sintonia con queste mie idee; l’espressione di un futuro voto a mio favore dovrà essere solo ed esclusivamente d’ opinione;  la mia vita è già una buona campagna elettorale fatta di esperienze concrete e vissute; c’è bisogno di una vera rivoluzione che sicuramente costerà sacrifico e fatica ma correrò il rischio anche a costo di passare per una  visionaria; un mio caro amico una volta mi scrisse che LA FOLLIA FA GRANDI GLI UOMINI … perciò proviamo a diventare folli!

Non mi rassegno e m’impegnerò non solo  dar voce ai miei ideali  ma a portare avanti questa “rivoluzione”.

 

 

 

viv@voce

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