SAVA. Servizi sociali: dove sono?

SAVA. Servizi sociali: dove sono?

Lettera aperta a Corrado Agusto, assessore ai Servizi sociali savesi

Assessore Agusto, non so se lei, appena gli è stato conferito dal sindaco IAIA ha immaginato in che disastro stava questa importantissima branca riguardante i diseredati ed emarginati savesi. Non lo so. Eppure, credo che avrebbe dovuto dare immediatamente la sua impronta direttiva.

O meglio, il suo modo (eventuale) di dare una linea amministrativa a questo settore che stava all’addiaccio. Il suo incarico, come del resto di tutta la compagine IAIA, sta per arrivare al compimento del secondo anno di mandato. Quindi, come suol dirsi, si è arrivati quasi alla fine del girone di andata. Ci piacerebbe tanto, ma tanto per davvero, sapere cosa ha fatto lei in questi due anni per i diseredati ed emarginati savesi.

Sa, sono quelli che “non stanno bene”. Sono quelli che hanno bisogno di un seguito quasi giornaliero dal suo assessorato. Sono quelli che hanno seri problemi di sussistenza e che vivono una vita diversa, diversissima da tutti noi. Certo, noi non è che stiamo come loro. E siamo fortunati. Ma la loro, mi creda, non è una fortuna e tanto meno una scelta.

Ma credo che sia una condizione dettata dalle cose della vita in tutte le sue svariate articolazioni e miriadi di sfaccettature. Ora, il suo assessorato, lei in primis, ha il diritto e il dovere di interessarsi esclusivamente a questi soggetti che necessitano, per davvero, tutta l’attenzione del suo assessorato. Tutta. Il caso “Giuseppe Lomartire”, è tutto suo e dell’amministrazione IAIA. Ma tutto per davvero.

E questa “tirata d’orecchi” spero che le faccia bene in quanto in 15 mesi non è stato mosso un dito nei confronti del nostro disagiato. Neanche un dito! E lei aveva il dovere, si il dovere, di far uscire fuori da quel tugurio Giuseppe Lomartire. Era compito suo, assessore Agusto! E lei sa benissimo cosa ci garantì il suo sindaco pro-tempore su questo argomento nel Natale 2012.

Ma andiamo ai giorni nostri. Tema: Carlo Caforio. Altro disagiato, altro emarginato, altro tutto. Veda il video che Mimmo Carrieri ha fatto. Lo veda bene.

Non si sente in colpa sul fatto che lei avrebbe potuto fare qualcosa e non lo ha fatto? Ci pensi. E non si allarmi qualcuno, che a lei è vicino, quando scriviamo “sia maledetto chi poteva fare e non ha fatto”. Ah dimenticavo: per il suo mandato amministrativo il nostro Comune, oltre a pagarle lo stipendio, le paga anche i contributi Inps. E quindi lei è pagato dal contribuente per il suo mandato. E quindi lei ha il dovere, non più il diritto, di attivarsi verso chi non è come noi.

Una nota, dolente: è stato patetico vedere il suo battito di mani prima di Natale 2013 dal palco mentre il suo sindaco sbraitava e accusava tutto e tutti. Davvero. Qualcuno che era sul palco questo non lo ha fatto. Qualcun’altro, più intelligente di lei, non è manco salito sul palco nell’occasione. Ci pensi, assessore Agusto. Ci pensi bene. Qualche punto, o forse più di qualche punto, lei lo sta perdendo.

Rifletta, se crede. Ma si attivi, è un dovere questo, per chi ha maledettamente bisogno! E non ci vuole il Carrieri o il Caforio di turno a ricordarle qual è il compito dell’assessorato ai Servizi sociali. Suo su tutto!

Se non ha voglia di dirigere questo settore amministrativo, è più nobile dimettersi. E’ più giusto. Onesto verso chi ha bisogno.

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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