Legambiente scrive a Renzi: mercoledì non vada solo a Bari ma venga a Taranto a visitare una scuola dei Tamburi

Legambiente scrive a Renzi: mercoledì non vada solo a Bari ma venga a Taranto a visitare una scuola dei Tamburi

 Il 28 febbraio, è scaduto il termine entro cui avrebbe dovuto essere emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con cui rendere operativo il Piano delle misure e delle attivita’ di tutela ambientale e sanitaria, e, conseguentemente,  fissare le azioni e i tempi necessari per garantire il rispetto delle prescrizioni di legge e dell’A.I.A. rilasciata all’Ilva di Taranto

Si tratta di un termine già prorogato rispetto a quello originariamente previsto e stabilito dal recentissimo ultimo decreto sull’Ilva (il quarto) convertito in legge il 6 febbraio 2014.

Vogliamo essere chiari: Ogni giorno che passa senza che il Piano sia approvato, ogni ulteriore proroga, suona come uno schiaffo dato ad una città  duramente segnata da anni di inquinamento e che ha pagato un pesante tributo di malati e di morti.

 Ne abbiamo discusso proprio ieri  durante il partecipato Seminario “L’ILVA DOPO I DECRETI” che abbiamo voluto svolgere, simbolicamente, nella stessa data in cui il decreto avrebbe dovuto essere emanato e durante il quale, accanto alle relazioni dell’avvocato Massimo Moretti I DECRETI SULL’ILVA, del dottor Roberto Giua, di Arpa Puglia: LA QUALITA’ DELL’ARIA A TARANTO, I DATI DEL MONITORAGGIO e dell’avvocato Eligio Curci,: L’INTRECCIO TRA DECRETI E PROCEDIMENTI GIUDIZIARI, si è articolato un interessante e pacato dibattito.

Raccogliendo una proposta avanzata durante il Seminario e appreso dai mezzi d’informazione che il Presidente del Consiglio dei Ministri sarà a Bari mercoledì  3 marzo per visitare una scuola,abbiamo scritto al capo del Governo chiedendogli di:  “ trovare il tempo di venire mercoledì  anche  a Taranto, a visitare una delle scuole situate a ridosso dell’Ilva, a parlare con chi le “abita” tutti i giorni: alunni, docenti, personale amministrativo, dirigente,  e farsi raccontare che significa fare scuola a pochi passi dallo stabilimento siderurgico”;

“ porre in atto tutto quanto sia necessario ad arrivare all’emanazione del decreto, e quindi all’approvazione del Piano, nei giorni che ci separano da mercoledì e di venire a Taranto a dare la notizia  ai ragazzi che vanno a scuola a ridosso dell’Ilva: sarebbe, per loro e per tutta la città, il segno che qualcosa sta cambiando, che il tempo delle proroghe e dei rinvii è finito”.

Noi speriamo che il Presidente raccolga il nostro invito.

Rivolgiamo un appello alle istituzioni cittadine, alle forze politiche e sociali, al mondo dell’associazionismo e del volontariato affinché questa città abbia uno scatto unitario e chieda, tutta insieme, al Capo del Governo di dare immediata attuazione a quella che è una legge dello Stato e approvare il Piano Ambientale per l’Ilva.

Il destino di Taranto merita perlomeno la stessa attenzione del possibile default di Roma: questa città deve trovare la forza di esigere, unita, pur nella diversità di opinioni, il rispetto che le spetta.

viv@voce

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