SAVA. QUASI NESSUN RIVENDITORE DI ORTOFRUTTA HA LA TARGHETTA DELLA PROVENIENZA DI CIO’ CHE E’ ESPOSTO SUI BANCHI DI VENDITA

SAVA. QUASI NESSUN RIVENDITORE DI ORTOFRUTTA HA LA TARGHETTA DELLA PROVENIENZA DI CIO’ CHE E’ ESPOSTO SUI BANCHI DI VENDITA

Indagine del nostro giornale. Mancano i controlli, a difesa del consumatore …

Dal 15/02/03 è entrato in vigore il D.L. 306 del 10/12/2002 (G.U. n.25 del 31/01/2003) in cui l’art. 4 cita chiaro e tondo che “in mancanza di etichettatura dei prodotti ortofrutticoli il gestore rischia una multa da 550 a 15.500 euro”.

Bene, o meglio male. A Sava quasi il 99%, escluso i supermercati  della grande distribuzione (Lidl, Penny e Massafra), dei rivenditori ortofrutticoli sono inadempienti. E la legge parla chiaro. I prodotti esibiti sui banchi di vendita devono dire, per iscritto ad ogni svariato prodotto, al consumatore la loro provenienza.

Dettato questo della legge che tutela il consumatore dal suo acquisto. Questo vale sia per i negozi e, su tutto, quelli degli ambulanti che pullulano lungo le vie del paese e al mercato settimanale de lunedì.

Dalla nostre indagine è uscito uno strazio: la legge non è rispettata affatto. Eppure le sanzioni  sono ben “corpose” : multe che vanno dai 550 euro ai 15.500 euro.

Di questo, oggi 12 luglio 2013, abbiamo comunicato per iscritto al sindaco IAIA, massimo responsabile igienico-sanitario comunale, al Comandante di Polizia Municipale (dott. Luigina Soloperto) e all’ASL di Manduria Servizio Igiene la situazione illegale che regna nel nostro paese.

Fatti questi passi aspettiamo le risposte e, possibilmente, i fatti.

Aspettiamo qualche movimento amministrativo, in alternativa sappiamo già come muoverci …

Giovanni Caforio

viv@voce

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