SEQUESTRATA L’ILVA. IMMINENTI ARRESTI. GLI OPERAI IN CORTEO

SEQUESTRATA L’ILVA. IMMINENTI ARRESTI. GLI OPERAI IN CORTEO

Secondo l’agenzia Ansa la magistratura ha già disposto i sigilli all’acciaieria. Imminenti anche ordini di custodia per alcuni dirigenti. L’indagine è per “disastro ambientale”. Settemila i dipendenti pronti a marciare sulla città, dopo lo sciopero di ieri

Erano solo voci. Ma appena si è saputo che sarebbe stato chiuso il reparto a caldo e sarebbero scattate le manette per otto persone, oltre 5mila operai hanno lasciato il posto di lavoro e sono usciti all’esterno dello stabilimento. A Taranto, all’Ilva è mobilitazione generale.

IN MARCIA – Gli operai stanno marciando sulle statali Appia e 106, verso il centro di Taranto. Obiettivo la Prefettura e probabilmente il ponte girevole con l’intenzione di bloccarlo. Anche se al momento non è ancora stato confermata la forma del gip Patrizia Todisco al provvedimento di sequestro (senza facoltà d’uso) degli impianti dell’area a caldo. Si parla dei parchi minerari, cockeria, agglomerati, altoforni, acciaieria e gestione di rottami ferrosi. Per i magistrati le emissioni dell’impianto hanno messo a rischio la salute di migliaia di lavoratori e di abitanti delle zone circostanti.

BONIFICA – Al ministero dell’Ambiente, intanto, dove si è svolta una riunione sul risanamento della zona dell’acciaieria, è stato raggiunto un accordo tra governo, enti locali e gruppo Riva, che prevede 330 milioni di investimenti per la bonifica ambientale, 7,5 dei quali provenienti dalla società, come riferisce una fonte. Decisioni che fanno seguito a una lunga inchiesta sull’ipotesi che la diossina e altri agenti chimici provenienti dall’acciaieria abbiano causato un incremento abnorme dei casi di cancro e di malattie cardiovascolari a Taranto. «Chiederò che il riesame del provvedimento (di sequestro) avvenga con la massima priorità ed urgenza», ha detto al termine dell’incontro il ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

PRODUZIONE E SOSTENIBILITA’ – Ma i sindacati – Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm – hanno espresso «forte preoccupazione» per il futuro del sito industriale, che impiega circa 12.000 dipendenti, e chiedono di coniugare la produzione con la «sostenibilità ambientale». «Siamo con i lavoratori dell’Ilva» dice il segretario nazionale della Uilm, Mario Gini che aggiunge: «Siamo consapevoli che i suddetti provvedimenti potrebbe essere soggetti a riesame del Tribunale della Libertà ma è fondamentale che l’attività industriale in questione non subisca interruzioni. Ne risentirebbe non solo la situazione economica del territorio pugliese, ma l’intero sistema industriale del paese».

Redazione Online Corriere della sera

http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_26/taranto-ilva-voci-di-arresti-gli-operai-abbandonanao-il-lavoro-e-invadono-la-via-appia_5cf382ba-d721-11e1-a7bb-b1b271585285.shtml

 

viv@voce

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