SULLA QUESTIONE ILVA E LA POSIZIONE DEI POLITICI

Franz Pesare: finalmente una voce autorevole e fuori dal coro che sa distinguere le varie posizioni dei protagonisti della vicenda ILVA

Vorrei condividere il  pensiero del Presidente della camera Penale, avv. Franz Pesare, che stamane sul giornale “Il Quotidiano” ha commentato brevemente le parole del Ministro dell’Ambiente Clini in merito al probabile sequestro dell’area a caldo dell’acciaieria ILVA, da parte della procura di Taranto, ovvero l’avvocato ha fatto presente che è doveroso rispettare l’autonomia tra i poteri dello stato e quindi della magistratura, soffermandosi sul presupposto che i provvedimenti dei giudici, qualora ci fossero, possono essere impugnati nelle sedi giurisdizionali e che pertanto non vanno delegittimati. Finalmente una voce autorevole e fuori dal coro che sa distinguere le varie posizioni dei protagonisti della vicenda ILVA.

Purtroppo l’atteggiamento dei politici, a temi così sensibili, è di totale demagogia  e populismo con venature di puro cinismo; troppo facile parlare alla folla che ha paura di perdere il posto di lavoro, infischiandosene delle perizie tecniche che hanno dimostrato la correlazione tra malattie professionali e decessi provocati dalle emissioni inquinanti.

In questi giorni stiamo assistendo ad una frenetica attenzione da parte dei politici che, guarda caso, si interessano delle vicende quotidiane solo quando ci sono migliaia di voti, come possiamo dire: piatto ricco mi ci ficco!!!, siamo prossimi alle elezioni politiche e quale ghiotta occasione è, quella di battersi per non far perdere il posto di lavoro a 15 mila    possibili elettori e non lavoratori o persone. E si, per i politici le persone sono numeri che gli permettono di rimanere incollati alle poltrone del potere, quel potere che in questi anni non si è preoccupato minimente di trovare delle soluzioni alternative per i lavoratori dell’Ilva e che hanno contribuito alla distruzione della mitilicoltura nel primo seno del Mar Piccolo.

Solo ora ci si ricorda che c’è il problema, ma non lo si può risolvere senza tener conto della salute di tutti i cittadini e della sicurezza ambientale. Le soluzioni  sono dietro l’angolo ma manca la volontà di proporle, perchè se veramente si dovessero attuare tutte le belle proposte che i movimenti popolari di salute pubblica hanno suggerito in questi anni si andrebbe a perdere il bacino di voti, in quanto verrebbe meno il presupposto del ricatto diplomatico del do ut des, io ti permetto di lavorare e tu mi scegli per le prossime elezioni, altrimenti rimani a casa a  zappare la terra ( che non sarebbe male!).

Questa è purtroppo la nostra politica italiana e come disse il caro Andreotti ”è meglio tirare a campare che tirare le cuoia!”

 Luca Lionetti

Lascia un commento