LIZZANO. “La chiusura del Presepe Vivente è l’ennesima opportunità perduta dal nostro territorio”

LIZZANO. “La chiusura del Presepe Vivente è l’ennesima opportunità perduta dal nostro territorio”

Nota stampa di  Antonio Clemente Cavallo, Capogruppo consiliare de “Il giglio-Insieme per Lizzano”

Penso che non sia stata una buona idea “chiudere” il Presepe vivente che dal 2002 si effettuava nella zona della Chiesa e Cripta della Madonna dell’Annunziata. E’ una nuova occasione persa dal nostro paese! Ricordo bene in che condizioni era la zona dell’Annunziata agli inizi degli anni duemila. Era una vera e propria discarica! Non fu semplice rimuovere tutti i materiali di scarto edilizio e rifiuti vari che coprivano letteralmente questo bene culturale del nostro paese. Una mano ce la diede l’associazione Rotary Club di Taranto.

Anche la stessa chiesa versava in condizioni di assoluto degrado, piena di rifiuti di ogni tipo. In poche parole, fu compiuta una grande opera di bonifica, oltre alcune opere protettive come il recinto, il cancello d’ingresso, le balaustre corrimano della scala principale, nuovi punti illuminanti. 

Ultimati questi lavori, la prima occasione utile di visita per i lizzanesi fu la Pasquetta del 2002, a ricordo del “Carusinieddu” tanto caro ai nostri genitori e nonni. 

Ma fu soprattutto il primo Presepe vivente del Natale 2002 che consentì a tanti lizzanesi di ritornare in un luogo della loro gioventù, e a tanti giovani di scoprire un posto molto suggestivo,fino ad allora del tutto sconosciuto. Grande collaborazione è stata sempre assicurata dalla Congregazione del Rosario, dal suo primo presidente, Paolo Pagliara, fino a quello attuale, Remigio Tripaldi, oltre naturalmente tutti gli associati.

Se non ci fosse stato il Presepe vivente in tutti questi anni non si sarebbe promosso e preservato un importante bene culturale del nostro territorio. Ora, con l’abbandono dell’iniziativa, si corre seriamente il rischio che la zona e la chiesa ripiombino in una situazione di forte degrado e abbandono. 

Da considerare, inoltre, che il Presepe vivente è stato un evento che ha attratto tanti visitatori dell’intera provincia, che hanno avuto modo di visitare e conoscere il nostro museo, oltre che un’utilità per i nostri commercianti, ristoratori e per le Cantine lizzanesi. Un evento che sempre si è ben coniugato con la storica “Calata dei Magi” del giorno dell’Epifania.

Certo, Lizzano non era l’unico paese ad organizzare un evento del genere. Ma il suo Presepe era certamente fra i più apprezzati dell’intera provincia. 

In definitiva, ribadisco che la chiusura del Presepe Vivente è l’ennesima opportunità perduta dal nostro territorio! Per esclusiva responsabilità dell’Amministrazione Macripò, che non perde occasione per far indietreggiare inesorabilmente il nostro paese, come già accaduto per Agritur, o per i finanziamenti perduti relativi al completamento del Museo civico.

Mi chiedo: quanti altri prezzi dovrà ancora pagare la nostra comunità per aver affidato dieci anni della sua storia alle sciagurata gestione del sindaco Macripò?

viv@voce

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