Taranto. “ARSENALE MM: UN’ALTRA OCCASIONE SPRECATA DAL MINISTERO DELLA DIFESA PER CHIEDERE ADEGUATE ASSUNZIONI DI PERSONALE CIVILE”

Taranto. “ARSENALE MM: UN’ALTRA OCCASIONE SPRECATA DAL MINISTERO DELLA DIFESA  PER CHIEDERE ADEGUATE ASSUNZIONI DI PERSONALE CIVILE”

Lettera aperta  della FLP DIFESA di Taranto-Brindisi

Un’altra occasione sprecata dal Ministero della Difesa per rilanciare gli Arsenali della Marina Militare, e per quanto riguarda il ns. territorio l’Arsenale MM di Taranto, verificatasi in fase di predisposizione del cosiddetto “Decreto rilancio” poi presentato in Parlamento con il DL 34/2020, afferma il Coordinatore Provinciale FLP DIFESA di Taranto-Brindisi, Pasquale BALDARI.

A fronte degli ingenti impegni economici spesati per adeguare a norma, ottimizzare ed ammodernare lo Stabilimento di Lavoro della MM più grande d’Italia, quello di Taranto, – sostiene Pasquale BALDARI – non possiamo fare a meno di prendere atto, malvolentieri, e registrare dai fatti che si susseguono, che il ruolo pubblico dell’Arsenale MM di Taranto è ormai messo a rischio da evidenti scelte politiche di Governo, di Ministero e di Istituzioni territoriali.

Un progetto di rilancio degli Arsenali (e poi PIANO BRIN) messo in campo e non realizzato dopo venti anni, lascia poche speranze e spazi per non farci convincere ora più che mai che, in tutto questo tempo, gli obiettivi prefissati dal piano studiato dalla MM per “qualcuno” non andavano bene, perché evidentemente avevano un’altra visione del progetto, non certamente quello di salvaguardare il ruolo pubblico degli Stabilimenti, e lo dimostrano i continui ostacoli presentatosi negli anni e le continue inversioni di rotta riscontrate per la sua realizzazione.

Eppure – afferma il Coordinatore Provinciale FLP DIFESA di Taranto e Brindisi – stiamo parlando di gestione delle risorse economiche pubbliche che se utilizzate (solo per l’Arsenale MM di Taranto già spesi circa 160 milioni di euro) e finanziate dallo Stato per la realizzazione di un progetto approvato, che mette al centro del piano la preponderante e necessaria presenza di personale civile per rispondere alle esigenze manutentive delle UU.NN. della Forza Armata, non possono nel tempo essere state spese male, perché il piano risulta incompleto nella parte riferita alla mancata destinazione di finanziamenti certi per effettuare le assunzioni del predetto personale e la formazione specialistica dei neoassunti, atta ad acquisire il trasferimento delle competenze di chi va in pensioni e ad assicurare anche le manutenzioni alle UU.NN. di nuova generazione.

Al riguardo – sottolinea Pasquale Baldari – come più volte rappresentato negli anni, anche a mezzo di tutti Organi d’informazione, ed ufficializzato documentalmente in tutte Sedi ministeriali, Istituzionali locali ed anche Parlamentari, in cui si parlava degli Arsenali della MM, alle stesse conclusioni era già pervenuta la Corte dei Conti, incaricata al controllo della spesa sui “Processi di razionalizzazione e valorizzazione degli Arsenali militari gestiti dal Ministero della Difesa”, suggerendo nella relazione finale allegata alla deliberazione n. 22/2014/G del 12 dicembre 2014, inviata d’ordine alla Presidenza di Senato e Camera, alla Presidenza delle Commissioni Bilancio di Senato e Camera, alla P.C.M., al Ministero della Difesa, al MEF ed all’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che il progetto BRIN deve essere completato urgentemente, anche con l’accelerazione delle assunzioni e della formazione, superando con provvedimenti legislativi speciali tutti gli ostacoli che ritardano lo stesso piano; diversamente operando, il Parlamento ed il MEF avrebbero dovuto emanare un provvedimento motivato entro i primi tre mesi del 2015 (mai fatto), comunicando la non volontà di voler proseguire con il progetto del piano Brin. In quest’ultimo caso, l’economicità di mantenere l’attuale sistema andrà progressivamente diminuendo, sino ad azzerarsi e trasformarsi inun inutile dispendio di denaro pubblico”.

Non si può, pertanto, in nessun modo affermare che la FLP DIFESA nazionale e territoriale di Taranto e Brindisi non abbia messo in campo, in prima fila, tutte le iniziative possibili per sollecitare il completamento del Piano di rilancio degli Arsenali della MMM e in particolare quello di Taranto.

Nel corso degli anni, a sostegno della Vertenza Arsenale di Taranto – evidenzia Pasquale BALDARI – non sono mancate le assemblee con i lavoratori indette da FLP DIFESA o unitariamente alle altre OO.SS. del pubblico impiego e del privato, né tanto meno le manifestazioni e cortei di protesta (anche a Roma) per attirare l’attenzione di tutta la Politica di turno, iniziative che hanno visto anche la partecipazione spontanea dei cittadini di Taranto e provincia, dei commercianti, delle Istituzioni locali, provinciali e regionali, dei Parlamentari jonici disponibili, delle Associazioni di categoria dell’indotto locale.

Come non ricordare positivamente in tale contesto – afferma Pasquale BALDARI – l’iniziativa del 31 agosto 2015 a sostegno della Vertenza Arsenale di Taranto avviata unitariamente alle OO.SS., fra cui la FLP DIFESA, assunta dal Consiglio Comunale di Taranto che approvò, con delibera n°163, la mozione votata all’unanimità da 25 consiglieri presenti, recependo integralmente i contenuti della citata delibera della Corte dei Conti e le richieste di parte sindacale, impegnando il Sindaco in quel momento in carica, a sostenere, fra l’altro, nel Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto all’epoca costituito, la necessità di un vero piano industriale per l’Arsenale della MM confermando il ruolo pubblico dello stesso ed i paletti fissati dal Piano Brin, oltre a trasmettere la delibera approvata, per la opportuna valorizzazione, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione Puglia, ai Componenti dell’Ufficio del Ministero della Difesa.

Iniziativa, poi supportata dall’audizione del 24 novembre 2015 presso la Commissione Difesa della Camera dei Deputati con tutti i rappresentanti – fra i quali Pasquale BALDARI – delle OO.SS. territoriali del pubblico impiego, dei metalmeccanici, dei servizi e della RSU dell’Arsenale MM Taranto, che portò il tavolo del CIS per Taranto, nel frattempo costituitosi, all’approvazione della destinazione di 37 milioni di euro in supporto del Piano BRIN per il completamento dell’ammodernamento dello Stabilimento di lavoro, risolvendo almeno uno dei punti della Vertenza Arsenale MM Taranto.

Certo che fra le cose buone, non possiamo non ricordare anche quelle spiacevoli – afferma Pasquale Baldari – riscontrate con l’attuale gestione del Comune di Taranto, che da gennaio 2020 si è reso “latitante sul tema” con le OO.SS. territoriali del pubblico impiego, respingendo, forse in buona fede e con motivazioni molto discutibili, la richiesta d’incontro delle Rappresentanze sindacali avanzata in data 7 maggio u.s., o evidentemente, a ns. avviso, perché la Sua visione di rilancio dell’Arsenale di Taranto attraverso il Piano Brin è ben diversa da quella sostenuta dal Sindacato (conservazione del ruolo pubblico) e, probabilmente, diventando questo, ostacolo del Suo orientamento, preferisce avere interlocutori e canali differenti come rilevato anche in alcuni articoli di stampa del mese di febbraio c.a..

Peccato – ribadisce Pasquale Baldari – che:

  • A fronte di una iniziale condivisione da parte del Comune di Taranto dell’iniziativa assunta dalle OO.SS. territoriali del pubblico impiego, in assemblea pubblica nel mese di dicembre 2018 presso il Salone della Provincia di Taranto, mirata a rivitalizzare la Vertenza Arsenale per ottenere attraverso la legge di bilancio, prima della sua approvazione, l’inclusione di finanziamenti certi ed attuare le assunzioni e la formazione, paletti portanti del piano Brin che garantiscono il ruolo pubblico dello S.L.;
  • Nonostante le ripetute ed assordanti gride di allarme lanciate dai Sindacati, fra cui la FLP DIFESA, del possibile “collasso” dell’Arsenale MM di Taranto che potrebbe avvenire entro il 31 dicembre 2024 per la mancanza di personale civile;
  • I confronti tra le OO.SS. ed il Suo interlocutore delegato, avvenuti nel corso di tutto il 2019, oltre alla predisposizione e consegna di documenti condivisi di parte sindacale, di cui l’ultimo risale al 19.12.2019;

dopo il posticipo del confronto programmato per il 30.12.2019, poi nuovamente rinviato per motivi tecnici a data da destinarsi da parte del Comune di Taranto, la stessa Amministrazione a tutt’oggi non ha più convocato o incontrato le OO.SS, ha escluso a priori la possibilità di far approvare una nuova delibera dal Consiglio Comunale in continuità ed a sostegno di quella del 2015 con analoghi obiettivi, ma a quanto appare dalla lettera di risposta alla ns. richiesta di incontro, emerge chiaramente che NON è riuscita a portare a termine dopo oltre un anno, neanche la sintesi, in un documento finale, delle richieste pervenute da tutti “gli attori” intervenuti per la Vertenza, per poi inviarlo ufficialmente alle Autorità ministeriali di competenza ed a quelle politiche di tutti i livelli, sollecitando le conseguenti iniziative di carattere politico.

Nel frattempo – evidenzia il Coordinatore Provinciale FLP DIFESA di Taranto-Brindisi, Pasquale BALDARI – anche la legge di bilancio 2020 è stata approvata ed altri provvedimenti legislativi sono stati emanati (come il DL 34/2020), recependo altri tipi di richieste ministeriali e locali (art. 211, comma 2 e 3) e non quelle, di finanziamenti certi per le assunzioni urgenti e massive di personale civile e per la formazione specialistica mirata; come anche, non vi è più traccia del cosiddetto Decreto “Cantiere Taranto”, da più parti e da più soggetti politici ed Istituzionali, tanto sbandierato ai quattro venti a livello locale e nazionale come positiva conquista, in quanto nella bozza del Decreto si prevedeva per l’Arsenale di Taranto l’emanazione di un bando di concorso, entro gennaio 2020, per 315 assunzioni di personale civile tecnico, spalmate in tre anni, ancorché insufficienti, visto che le richieste di parte sindacale richiedono un bando di concorso unico per l’ingresso immediato di almeno 600 unità lavorative solo per lo Stabilimento di lavoro tarantino e consentire la vera ripartenza, prima che venga inesorabilmente compromesso il futuro operativo dell’Ente a seguito dei pensionamenti massivi a vario titolo che avverranno nel periodo 2020-2024.

In questo clima nebuloso e drammatico, invece, non possiamo che apprezzare – afferma Pasquale BALDARI – la presentazione alle OO.SS. nazionali in data 4 giugno u.s., da parte dell’Amm. SERRA, su mandato dello SMM, del Piano Industriale Integrato degli Arsenali 2020-2025 (PII), predisposto da Maricomlog nel mese di aprile c.a. ed approvato dalla Forza Armata nel mese di maggio u.s., ed in linea con le richieste presentate dalla FLP DIFESA nell’audizione del 23.07.2019 con la IV Commissione Permanente Difesa del Senato.

Di particolare interesse è risultata la premessa dell’illustrazione fatta l’Amm. Serra, nella quale ha precisato che il Piano Industriale Integrato è una prosecuzione di quanto già rappresentato ed agli atti della Commissione Difesa del Senato nell’audizione del 2 luglio 2019 e con le analisi fatte dalla Corte dei Conti nel 2014 (Deliberazione n. 22-2014-G del 12.12.2014).

Infatti, entrando nel merito descrittivo del Progetto, l’Amm. Serra ha sottolineato la chiara volontà di tutta la linea gerarchica della Marina, di mantenere il ruolo pubblico degli Arsenali attraverso la riconferma delle missioni dei tre Arsenali della Marina e dell’attuale modello organizzativo di tipo cantieristico navale, che si basa sulle risorse umane specializzate prevalentemente civili, sulle infrastrutture ed impianti (assetti pregiati e strategici) e sulla capacità autonoma di acquisire beni, lavori e servizi, su programmi di manutenzione navale e carichi di lavoro correlati, sulle capacità e limiti degli SS.LL., sulle capacità manutentive interne e potenzialità dell’indotto locale, sulla valorizzazione di assetti/capacità per attività “complementari”.

Si riportano in sintesi i contenuti:

  • PROGRAMMA LAVORI 2020-2025: il Piano prevede di acquisire capacità finalizzate a garantire le attività core della manutenzione e supporto navale per tutte le UU.NN. di nuova generazione (anche a favore di Unità pronte), vale a dire le manutenzioni preventive di 3° livello e concorso a preventive/correttive di livello 2B e 3; mantenere la capacità d’intervento nei settori ritenuti strategici della manutenzione navale e delle attività ad alto contenuto tecnologico, nei settori difficilmente esternalizzabili o collocabili sul mercato esterno o da assicurare per motivi di prontezza operativa della Flotta; internalizzare le attività in specifici settori di eccellenza a medio contenuto tecnologico risultanti vantaggiose, attraverso i contratti di supporto integrati; destinare all’indotto locale le attività a basso contenuto tecnologico, per la Marina non convenienti come costo-efficacia; esternalizzare le manutenzioni più complesse.
  • PERSONALE: il Piano quantifica in percentuale le CARENZE DEL PERSONALE CIVILE (60% per l’Arsenale La Spezia, 70% per l’Arsenale Taranto e 55% per l’Arsenale Augusta) stimate alla data del 31.12.2024, che porterebbero al “collasso” l’attuale modello organizzativo nonostante gli investimenti già sostenuti o programmati, e prevede come soluzione, un PIANO DI ASSUNZIONI per i tre Arsenali pari a n°1527 unità, da spalmare nell’arco di sei anni (2020-2025): n°893 nell’anno 2020 (445 TARANTO, 273 LA SPEZIA, 175 AUGUSTA), n°71 nell’anno 2021 (47 TARANTO, 20 LA SPEZIA, 4 AUGUSTA), n°142 nell’anno 2022 (98 TARANTO, 33 LA SPEZIA, 11 AUGUSTA), n°162 nell’anno 2023 (105 TARANTO, 53 LA SPEZIA, 4 AUGUSTA), n°213 nell’anno 2024 (142 TARANTO, 65 LA SPEZIA, 6 AUGUSTA) e n°46 nell’anno 2025 (24 TARANTO, 20 LA SPEZIA, 2 AUGUSTA), per un costo complessivo di circa 50 milioni di euro per le assunzioni e circa 8 milioni di euro per la formazione, con un risparmio sulla spesa del personale civile ad assunzioni avvenute, pari a circa il 17%, derivante dalla partenza stipendiale con una minore fascia retributiva rispetto al personale andato in quiescenza. Allo scopo saranno rivitalizzate anche le Scuole Allievi Operai.
  • PIANO BRIN: il Piano prevede la necessità di un finanziamento di 130 milioni di euro, per poter completare l’adeguamento a norma, l’ammodernamento infrastrutturale/impianti per i tre Arsenali.
  • RISPARMI SULLE ESTERNALIZZAZIONI 2020-2025: l’attuazione del Piano Industriale Integrato, potrà assicurare l’esecuzione delle attività manutentive strategiche all’approntamento dello strumento operativo, il cui appalto – laddove esternalizzato – avrebbe un costo complessivo di circa 190 milioni di euro, in aggiunta ai costi della manutenzione navale da esternalizzare comunque nel periodo 2020-2025 e stimati in circa 861 milioni di euro.

Il mantenimento dei livelli occupazionali nel pubblico impiego, in questo caso riferiti ai dipendenti dell’Arsenale di Taranto – sottolinea il Coordinatore Provinciale FLP DIFESA Taranto-Brindisi, Pasquale BALDARI – dovrebbe essere sostenuto da tutti, in primis a livello locale, e rientrare, nell’ambito del progetto generale di rilancio di Taranto, sul più ampio mantenimento dei livelli occupazionali del territorio e sicuramente, puntando ad aumentarli nel numero anche per consentire ad altri cittadini meno fortunati di entrare finalmente nel mondo del lavoro, possibilmente nel proprio territorio, e non a “remare contro” per decurtarli ed adottare logiche politiche, che sembrerebbero favorire solo una categoria di lavoratori, attualmente in crisi nel privato che meritano altro tipo di soluzioni, soltanto in virtù della “visione diversa” che “qualcuno” vorrebbe dare al completamento del Piano Brin.

In tale contesto – evidenzia Pasquale BALDARI – stridono le scelte politiche per gli Arsenali della MM adottate dai Vertici del Ministero della Difesa rispetto a quelle di senso opposto rappresentate a tutti i livelli dallo Stato Maggiore Marina e di tutta la sua linea gerarchica, come anche “scricchiolano” le iniziative assunte a livello Parlamentare (NESSUNA AUTORIZZAZIONE AD ASSUNZIONI URGENTI ED ADEGUATE ALLE ESIGENZE DEGLI STABILIMENTI DI LAVORO MA SOLO “AGHI NEL PAGLIAIO”) che sembrerebbero convergere verso la perdita del ruolo pubblico degli Arsenali della MM, con pesanti ricadute sulla spesa futura da sostenere a carico dello Stato ed in netta controtendenza con quanto già richiamato dalla stessa Corte dei Conti.

Ciò nonostante, il Coordinatore Provinciale FLP DIFESA Taranto-Brindisi, Pasquale BALDARI ritiene ancora sostenibile un PERCORSO UNITARIO LOCALE con i Parlamentari Jonici, le Istituzioni locali, Provinciali, Regionali, le Associazioni di categoria dell’indotto locale, le OO.SS. territoriali del pubblico impiego e del privato, la RSU dell’Arsenale TA, che vogliono riprendere con urgenza, nei termini storicamente delineati per la “VERTENZA ARSENALE MM di TARANTO”, salvaguardando gli interessi occupazionali di tutta la comunità jonica e sollecitando il MINISTERO DELLA DIFESA ed il PARLAMENTO ad autorizzare le assunzioni del personale civile con provvedimenti d’urgenza ed in deroga alle norme vigenti, per completare il PIANO BRIN così come previsto dal PIANO INDUSTRIALE INTEGRATO 2020-2025 presentato dallo Stato Maggiore Marina.

Pertanto, la FLP DIFESA lancia un appello a tutti i soggetti richiamati, affinché sia RICONVOCATO CON URGENZA IL TAVOLO DI CONFRONTO UNITARIO PRESSO IL COMUNE DI TARANTO e quindi “rimettere in moto le macchine”.

 

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