Depuratore consortile. “NOI ESCLUSI ANCORA UNA VOLTA. PROGETTO DA RIVEDERE COMPLETAMENTE”
Nota stampa congiunta della Federazione dei Verdi, Giovani per Manduria, Manduria in Più, Movimento Democratico con Manduria, Sinistra Italiana, Archeoclub Manduria, Associazione Cerva Regia, APS FramMenti, Comitato di Quartiere Don Bosco, Associazione Azzurro Jonio, WWF Puglia, Lista Girardi, Associazione Tutti Insieme per Manduria e ASD Manduria Skating
Le Associazioni su indicate, in merito alla ennesima “convocazione” di un tavolo tecnico previsto per ieri alle 17:00 presso la Regione Puglia, avente ad oggetto la localizzazione del depuratore consortile Sava-Manduria e marine comunicano quanto segue:
Assistiamo ancora una volta al tentativo di accreditare una ennesima diversa localizzazione del depuratore i cui lavori, nonostante le frenetiche e repentine sortite della amministrazione comunale manduriana, non sono mai stati sospesi. Ogni volta assistiamo allo stillicidio di ipotesi, smentite, conferme, che hanno un solo dato certo, e cioè che la ditta Putignano prosegue i lavori sulla base del primo progetto con costruzione del depuratore in contrada Urmo.
Appena ieri la bocciatura da parte della Regione della ennesima proposta di localizzazione in zone vincolate e Riserva Naturale, motivo per il quale si è deciso nel giro di qualche ora un altro “tavolo tecnico” (!!) cui prenderanno parte i sindaci di Avetrana e Manduria, con i rispettivi “tecnici” di fiducia.
Le sottoscritte Associazioni denunciano questo assurdo modo di procedere nel disperato tentativo da un lato di ricattare le popolazioni interessate non disponendo la sospensione dei lavori, dall’altro affermando, solo a parole, di voler trovare una soluzione condivisa, guardandosi però bene dal farlo con le associazioni e categorie professionali realmente rappresentative delle migliaia di persone che a più riprese hanno duramente contestato il progetto: “così e solo così” interpretiamo gli “inviti” peraltro mai ufficiali, fatti alle stesse associazioni sempre qualche ora prima dei sedicenti “tavoli tecnici”.
Tutto questo per non onorare nei fatti quanto ormai da anni le associazioni ed i comitati suddetti chiedono, ovvero:
1) la rinegoziazione/rivisitazione/rescissione dell’intero progetto uscendo dalla ipotesi consortile che obbliga di fatto la scelta in territori precostieri gravati oltre che da centri abitati, da vincoli ambientali ed idrogeologici, e dalla necessità di prevedere allacci nei centri costieri che nella migliore delle ipotesi saranno serviti da rete fognaria nei decenni a venire;
2) il blocco immediato dei lavori prendendo tempi congrui per una scelta che sia realmente ed ampiamente condivisa, e permetta una analisi serena ed accurata delle numerose ipotesi alternative, liberi dal ricatto delle ore contate per un problema che si trascina da 15 anni, e che può quindi attendere ancora qualche mese.
Denunciamo pertanto alla pubblica opinione il tentativo di costringere comitati ed associazioni di categoria a proporre “siti” solo nel perimetro obbligato del progetto originario, cioè lungo la costa e la fascia precostiera, ed al tempo stesso il maldestro tentativo di accreditare soggetti, comitati e tecnici le cui ipotesi sono state decisamente ed inconfutabilmente rifiutate dalle migliaia di persone scese in piazza il 31 marzo ed il 7 aprile.
Se il Presidente Emiliano vuole realmente venire incontro alle preoccupazioni delle popolazioni di Manduria ed Avetrana, deve semplicemente ed una volta per tutte onorare queste richieste, partendo dalla sospensione immediata ed incondizionata dei lavori, così liberando intere popolazioni dal ricatto di una presunta urgenza che non ha, ad oggi, alcuna giustificazione, né logica né documentale, e tanto meno morale. Sarebbe utile che il Presidente Emiliano desse ora riscontro alla nostra ripetuta richiesta di un incontro, al fine di esporgli il nostro punto di vista e le nostre proposte.