FRAGAGNANO. “Mancata adesione del Comune di Fragagnano alla campagna di Amnesty International “Verità per Giulio Regeni”

FRAGAGNANO. “Mancata adesione del Comune di Fragagnano alla campagna di Amnesty International “Verità per Giulio Regeni”

Nota stampa di R-Esistere- laboratorio politico-culturale

Il laboratorio con numerose richieste scritte ha sollecitato il Comune a prendere parte all’iniziativa ricevendo puntualmente rassicurazioni sempre disattese. Grazie anche a nome di Giulio.  Il Comune di Fragagnano non ha tempo per Giulio.

Caro, carissimo Giulio

E’ passato un anno da quando non ci sei più, da quando qualcuno ha deciso che dovevi essere torturato e ucciso e da allora ancora nessuno ha pagato per quello che ti è stato fatto. Noi però una idea ce la siamo fatta del perché su di te si doveva riversare tanta violenza. Ci siamo fatti un’idea di come vanno le cose in questo mondo, la stessa che avevi tu e che ti spingeva a lottare, a sperare a non essere indifferente di fronte alla brutture di questa società. E proprio per questo adesso continuiamo a volere Verità e Giustizia per restituirti alle tue passioni, ai tuoi sogni e ai tuoi desideri.

Caro Giulio tu non sei stata una vittima casuale, tu non te la sei cercata; eri un “ragazzo contemporaneo” che credeva nella giustizia sociale, che difendeva i diritti dei popoli, che viveva con coraggio l’irrazionalità e il male del mondo che come ha detto tua mamma si è riversato tutto sul tuo volto.

Sul tuo corpo si è impressa l’indifferenza, la barbarie moderna di un inesorabile impoverimento culturale, del circoscrivere il tuo epilogo all’incapacità di governare sé stessi.

Tu invece eri tutt’altro, perché avevi saputo varcare il limite che segna la differenza tra quello che siamo e quello che vorremmo essere; ed è proprio questo il punto, caro Giulio, hai attraversato il limite perché volevi rompere l’incessante e logorante ripetere circolare di una accettazione passiva dell’esistente, hai voluto rompere l’autoreferenza per cercare di realizzare quello che un ricercatore vive come costitutivo di sé: che un altro mondo è possibile. Per questo sei stato punito!

Sei stato punito dalla politica di un potere dittatoriale e sei dimenticato dalla declinazione di una politica nel tuo paese assente, che tratta la tua vicenda come una semplice questione di umanità; proprio così l’Italia, il tuo paese che sembra fare sempre tanta fatica a chiedere Verità e Giustizia.

Lo sappiamo che condividevi con noi l’idea che non si possa ridurre il valore di una azione politica alla sua efficacia pratica e che il fine dello Stato non è l’utile ma l’accrescimento del senso e della libertà.

Oggi purtroppo caro Giulio la politica è diventata esclusiva, è diventata detentrice della capacità di escludere e non di includere; da una parte c’è una concettualità fatta di termini come amministrare, deliberare, fare, economicizzare, dall’altra parte c’è tutto ciò che è altro, ci sei tu, tutto ciò che è relegato nell’esclusione. Ed è in questo circuito che il senso della politica viene eroso, frantumato, distrutto, rendendosi sempre più strumento tecnico nelle mani di apparati amministativistici  ed esecutivi.

Caro Giulio, carissimo; dalla fine di agosto dello scorso anno abbiamo ripetutamente provato a chiedere al Comune di aderire alla campagna promossa da Amnesty International “Verità e Giustizia” ma purtroppo le cose non sono andate come avremmo voluto; abbiamo però nel nostro piccolo aderito come laboratorio politico-culturale e ti promettiamo, dato che non vogliamo alzare le mani in segno di resa, che in questi giorni ripasseremo la scritta sul lenzuolo che abbiamo appeso al balcone, visto che le intemperie hanno sbiadito il colore.

Siamo certi che anche tu avresti fatto lo stesso!

Ti salutiamo per ora come si deve alla sensibilità di un animo come il tuo, ricordando le parole del poeta brasiliano Carlos Drummond de Andrade: Nel mezzo del cammino c’era una pietra/c’era una pietra in mezzo al cammino/c’era una pietra/in mezzo al cammino c’era una pietra/non mi scorderò mai di quell’avvenimento/nella vita delle mie retine stanche/non mi scorderò che nel mezzo del cammino/c’era una pietra/c’era una pietra nel mezzo del cammino/nel mezzo del cammino c’era una pietra.

La pietra, caro Giulio, è quella che la tua visione della politica voleva togliere via, sei diventato tu stesso una pietra che è stata dovuta essere tolta.

Ciao

viv@voce

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