Aviaria, focolai nella zona di Ferrara
Alcuni paesi europei vietano da oggi l’importazione di pollame e uova dall’Emilia Romagna. Lo “Sportello dei Diritti”: le autorità sanitarie monitorino la situazione
Il pericoloso virus dell’influenza aviaria H5N8 è stato scoperto di nuovo in pollame, in una fattoria nella zona di Ferrara. L’USAV, ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria svizzero, ha vietato da oggi fino a nuovo avviso l’importazione di pollame e uova dall’Emilia Romagna.
In concreto si tratta di carni di pollame e uova da tavola non trattati termicamente, pollame vivo, pollastre, pulcini di un giorno e uova da cova. Con questa misura l’USAV si prefigge di evitare l’introduzione dell’influenza aviaria in Svizzera.
Finora, non è chiaro chiaro se il virus è arrivato in Europa attraverso uccelli selvatici, mangimi o commercio di pollame. La FLI aveva raccomandato oltre il divieto di trasporto, avevano deciso di imporre il confinamento del pollame.
Ad oggi non si conoscono persone infettate dal sottotipo H5N8 mentre il rischio per la salute pubblica è “molto basso”. Esso, secondo quanto sottolineato a inizio anno dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è ancora all’origine di diversi casi di infezione in tutto il mondo, dall’Asia all’Europa, e determina la morte di migliaia di volatili.
La malattia, occasionalmente, può essere trasmessa anche agli esseri umani. In situazioni del genere, rileva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” è comunque sempre utile che le autorità sanitarie a livello europeo e nazionale monitorino la situazione per evitare il diffondersi di contagi, che nel caso dell’influenza aviaria nel gran parte dei casi non riguardano l’uomo ma possono causare ingenti danni alla filiera alimentare.