SAVA. Gli immobili sequestrati alla criminalità organizzata e dati al nostro Comune

SAVA. Gli immobili sequestrati alla criminalità organizzata e dati al nostro Comune

Via Zara e Via Piave: un corpo di fabbrica che si affaccia su due Vie

Su di un’area di circa 450 metri quadrati, si impone un fabbricato al grezzo. Dalle due facciate, cioè quelle che escono sulle Vie su citate ma di lato confinano con altre proprietà, si nota questo: due piani, oltre quello di terra. 4 appartamenti di una copertura di circa 200 metri quadrati ciascuno, garage di circa mq. 200 e scantinato più o meno della stessa area del piano terra.

Quindi abbiamo un grezzo al netto. Buona l’intenzione di affidare questo bene al nostro Comune. Ora, al di là dei toni trionfalisti del sindaco pro tempore IAIA sul percorso che sta facendo la sua amministrazione sulla “legalità”. Accantoniamolo questo. Che, senz’altro, è meglio.

Come potranno essere utili alla nostra comunità queste unità immobiliari dove manca, quasi, di tutto? La risposta sarebbe quella di presentare un progetto di riqualificazione di questi immobili ed ottenere un finanziamento. Già. Il finanziamento, per ultimare le opere. Ma qui le uniche opere che sono state effettuate sono quelle strutturali e murarie. Per il resto, non c’è nulla. Torniamo al finanziamento, ipotetico.

Da una valutazione data da un nostro caro tecnico di fiducia ci vorranno qualcosa che va dai 300 mila euro ai 400 mila euro per completare l’opera e renderla fruibile per gli scopi sociali che, potenzialmente, è stata donata. E noi crediamo che questa amministrazione abbia la capacità di preparare una progettazione di simile portata? E cercare al lanternino qualcosa come, diciamo ora 400 mila euro, diverse centinaia di migliaia di euro di finanziamento? Non credo proprio. Affatto. Sarebbero soldi, se ottenuti poi, spesi inutilmente per queste unità immobiliari che da come sono messe lasciano ben poche speranze per il loro riutilizzo pubblico e sociale.

Ma forse ci potrebbe essere una via di uscita. Quale? Vedere se ci sono le condizioni di vendita dell’intero plesso. E, magari ci fossero, quei soldi ipotetici incassati potrebbero servire a migliorare struttura pubbliche già abbandonate sul nostro territorio. Quali? Piazza Europa (riqualificarla), campetto di calcetto davanti al cimitero (metterlo in sesto o affidarlo alla gestione privata), i locali del mai partito mercato ortofrutticolo di Via Flli Bandiera (qui collocherei bene, molto bene, il Comando di Polizia municipale), il Parco pubblico alla Via per Francavilla (riqualificazione o darlo alla gestione privata).

E che dire dei locali del macello nuovo sito alla zona industriale? Trovare anche una soluzione a migliorare la struttura o venderlo. E con i probabili introiti delle vendite rifare un bel pò di manti stradali. Sava soffre, maledettamente, di questo.

La viabilità urbana è dissestata. Le idee ci sono. Credo. Manca la capacità. E quella, amaramente, non la puoi comprare. O la tieni o non la tieni!

Giovanni Caforio

viv@voce

Lascia un commento