SAVA. Antonio Dattis e Davide Rebuffa. Da un lontano passato risuonano nel Salento suoni dimenticati da secoli

SAVA. Antonio Dattis e Davide Rebuffa. Da un lontano passato risuonano nel Salento suoni dimenticati da secoli

Mostra dedicata alle ricostruzioni di strumenti musicali a corde pizzicate dal Medioevo al Settecento, che si terrà a Sava, alla Sala S. Egidio del Convento di San Francesco, dal 3 al 12 luglio 2015

Grazie alla collaborazione fra un geniale liutaio pugliese, Antonio Dattis, e un liutista italiano di fama internazionale, Davide Rebuffa, rinasce nel Salento uno straordinario strumento barocco, il Dyphone: un liuto a doppio manico a 50 corde, dimenticato da quasi cinque secoli.

Lo strumento potrà essere ammirato nel corso di Theatrum Instrumentorum, mostra dedicata alle ricostruzioni di strumenti musicali a corde pizzicate dal Medioevo al Settecento, che si terrà a Sava, alla Sala S. Egidio del Convento di San Francesco, dal 3 al 12 luglio 2015. Il 4 luglio sarà possibile anche ascoltare in concerto il rinato strumento nella chiesa del convento, alle ore 21 (ingresso libero), in un ensemble formato da Davide Rebuffa, Mauro Squillante e Luca Tarantino.

Il Dyphone, o doppio liuto a 50 corde, è uno degli strumenti più singolari e più rari della storia della musica europea, realizzato in un’unica copia nel Seicento e mai più costruito.

Viene oggi per la prima volta ricostruito e risuonato in tempi moderni grazie alla collaborazione fra il liutaio Antonio Dattis  e il liutista Davide Rebuffa.

L’anno scorso Rebuffa, uno dei più importanti specialisti europei del liuto e della viola da gamba, ha sottoposto a Dattis l’unica immagine esistente del Dyphone, e dalla collaborazione fra l’artigiano e l’artista si è potuto realizzare, dopo circa un anno di lavoro, una riproduzione moderna dello strumento e ridargli vita, riportandolo in concerto.

Il Dyphone fu inventato e costruito nel XVII secolo dal compositore Thomas Mace (un rappresentante della vecchia scuola liutistica inglese e autore Musick’s Monument nel 1676), in seguito a una singolare circostanza. Colpito da sordità, il liutista e compositore inglese volle progettare e costruire personalmente nel 1672 uno speciale e gigantesco doppio strumento, battezzandolo appunto Dyphone o Double Lute. Il Dyphone era dotato di due manici posizionati in direzioni opposte sul corpo dello strumento, con un ben 50 corde (12 ordini doppi per il liuto e 13 ordini ordini per la tiorba). Nelle intenzioni di Mace, la sua sonorità doveva essere tale da sopperire, almeno in parte, al suo deficit acustico.

Thomas Mace lasciò lo strumento descritto in una poesia contenuta nel suo libro e in un’illustrazione. Su questa base, e dietro impulso di Davide Rebuffa, Antonio Dattis è riuscito nella straordinaria impresa di fabbricarne una copia perfettamente funzionale, dalla forma affascinante e unica, e dal suono particolarmente suggestivo.

Rebuffa è probabilmente anche il primo a suonare lo strumento dopo Thomas Mace, che lo costruì esclusivamente per sé stesso. Rinasce così nel Salento di oggi un suono dimenticato da oltre quattrocento anni.

Il Dyphone è stato presentato in prima mondiale alla Lute Society di Londra a novembre 2014, e oggi è possibile ascoltarlo in Puglia nella mostra del suo ricostruttore salentino, Antonio Dattis, e del suo primo interprete moderno, Davide Rebuffa.

Il 4 luglio alle ore 21 Davide Rebuffa sarà con Mauro Squillante e Luca Tarantino a Sava nella chiesa del Convento di San Francesco (via Roma 125, Sava, ingresso libero), in un concerto di musica barocca nel quale il suono del dyphone sarà accostato a quelli della cetera rinascimentale, della chitarra a cinque ordini e del mandolino barocco a quattro e sei ordini, tutte copie fedeli di strumenti antichi.

ANTONIO DATTIS, ebanista, restauratore e liutaio originario di Sava, è uno specialista nella costruzione di perfette riproduzioni d’epoca di strumenti medievali, rinascimentali e barocchi a corde pizzicate (liuti, arciliuti, tiorbe, chitarre e mandolini), anche utilizzando materiali particolarissimi come l’avorio di mammut. La sua formidabile manualità di ebanista gli ha consentito di ricostruire strumenti antichi particolarmente elaborati: sia copie fedeli di strumenti storici, sia alcuni di sua creazione.

In particolare ha realizzato alcuni strumenti quasi unici al mondo: nel 2007 una delle tre copie moderne di ottobassi esistenti al mondo per il Musical Instrument Museum di Phoenix, Arizona, dove è attualmente esposto e regolarmente suonato: è stato anche utilizzato per la registrazione della colonna sonora del  film du grande successo The Hunger Games.

Nel 2013 ha vinto il 1° premio dell’European Award for Lifelong Passions. Nel 2014, basandosi sull’unico documento pervenutoci, pubblicato nel Musick’s Monument di Thomas Mace (1674), ha costruito la prima copia mai realizzata dal XVII secolo ad oggi del “Dyphone” o “liuto a due manici con 50 corde”.

DAVIDE REBUFFA, liutista e musicologo, ha approfondito la prassi esecutiva del repertorio rinascimentale e barocco, in particolare col grande Hopkinson Smith (liuto, tiorba e chitarre antiche), e svolge da più di trent’anni un’intensa opera di ricerca e divulgazione sul liuto attraverso attività didattica, concerti, registrazioni, pubblicazioni e conferenze.

Ha suonato come solista e continuista (liuti, tiorba, chitarre e mandolini storici) per alcune delle più importanti rassegne e teatri internazionali, registrando per Tactus, Glossa, Brilliant Classics e per radio e televisioni nazionali ed estere, ed è fondatore di vari ensemble di musica medievale, rinascimentale e barocca.

Dirige il Centro Studi Piemontese di Musica Antica (1991) e il Festival Internazionale di Musica Antica Bugella Civitas di Biella. Nel 2013 ha fondato con Mauro Squillante The Early Mandolin Academy, un’istituzione di riferimento internazionale per lo studio del repertorio mandolinistico del Sei e Settecento. È inoltre autore del primo libro sulla storia del liuto (L’Epos, Palermo, 2012).

 

 

viv@voce

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