Bebé con tre genitori. La Gran Bretagna diventerà il primo paese al mondo che consentirà una nuova tecnica di fecondazione in vitro

Bebé con tre genitori. La Gran Bretagna diventerà il primo paese al mondo che consentirà una nuova tecnica di fecondazione in vitro

Approvata dalla Camera bassa britannica una modifica della legge

I membri della Camera bassa britannica hanno approvato martedì per 328 voti a favore e 128 contrari, un emendamento di legge che vuole autorizzare una tecnica di fecondazione in vitro che apre le porte alla concezione di bambini con il DNA di tre persone: un padre, una madre e un terzo “genitore” di sesso femminile. Tecniche di donazione mitocondriale di prevenzione di gravi malattie ereditarie potranno ora essere legalizzate, soggette a eventuali modifiche apportate nella House of Lords.

Questo metodo, ancora in fase sperimentale, è stato studiato per aiutare le famiglie toccate da malattie genetiche  in particolare dalla miopatia mitocondriale, una condizione incurabile che si trasmette geneticamente per linea materna. I sintomi sono distrofia muscolare, insufficienza cardiaca, epatica e renale. Se il testo verrà approvato anche dalla Camera alta, il Regno Unito sarà il primo paese ad autorizzare la modifica genetica degli embrioni, che la legge attualmente proibisce. I contrari al testo temono che queste tecniche possano condurre alla creazione di “bambini su misura”.

La ricerca ha dimostrato la donazione mitocondriale potrebbe aiutare quasi 2.500 donne dell’età riproduttiva nel Regno Unito. Attivisti e organizzazioni internazionali di USA, Francia, Germania, Spagna e Australia, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno scritto una lettera aperta ai membri della Camera bassa britannica, esortandoli a votare per il cambiamento della legge, affermando che “offre alle famiglie il primo barlume di speranza che potrebbe consentire loro di essere in grado di avere un bambino che vivrà senza dolore e sofferenza”.

Tuttavia, il Dr. Paul Knoepfler, professore associato presso l’Università della California, in un intervista al giornale Telegraph ha asserito che ci sono “specifici rischi sconosciuti per le generazioni future” con la concezione di bambini con il DNA di tre persone. Ha dichiarato: “ci sono numerosi gravi rischi connessi con questa tecnologia.

 

viv@voce

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