SAVA. Dopo l’intervento sulla stampa locale. Lettera aperta al Presidente del Consiglio savese, Domenico Gigante

SAVA. Dopo l’intervento sulla stampa locale. Lettera aperta al Presidente del Consiglio savese, Domenico Gigante

Quanto è necessaria una risposta. Eccola!

Gentilissimo Presidente del Consiglio savese, a seguito delle sue affermazioni uscite sulla stampa locale di stamane, mi premono alcune chiarificazioni. Su tutto sul suo ruolo. Come le ben sa, il suo ruolo è un ruolo istituzionale, anche se deciso da un maggioranza politica insediata da ben due anni e mezzo fa, e per tanto le considerazione che lei ha fatto, sull’articolo in questione, valgono fino a un certo punto. La prima: lei dice che la seconda convocazione del Consiglio comunale è valida, anche se è mancata l’opposizione, e che quindi avendo il numero legale (cosa che il giorno prima non c’era e quindi era nulla quella seduta, ndr) gli atti deliberativi dell’amministrazione IAIA sono legali? L’opposizione (chi sa perché richiama solo il PD) questa volta ha fatto il ruolo suo.

E la maggioranza, o meglio il suo ruolo, non è quello di consegnare gli ordini del giorno alcuni giorni prima ai Consiglieri comunali in modo da leggersi queste “benedette” carte mentre invece sono state consegnate, a detta dei Consiglieri d’opposizione, solo la mattina della seduta sospesa? Forse questo, era ed è, compito suo? Fa piacere che lei richiama (a modo suo o di altri?) al dettato istituzionale i partiti dell’opposizione e quindi, perché non vale la stesa cosa per i Consiglieri di maggioranza che erano assenti nella seduta sospesa? Se mancava il numero legale, in quella seduta, la colpa era solo ed esclusivamente della maggioranza e non dell’opposizione!

Non era anche questo un “atteggiamento irrispettoso” nei confronti della cittadinanza? Sarebbe curioso da parte sua sapere questo. Ma andiamo avanti, che è meglio. Lei è convinto che la seduta istituzionale, quella del giorno dopo, è legittima? Si? Nel documento dato alla stampa, e inviato anche al Prefetto, vengono citati alcuni articoli violati del regolamento del Consiglio comunale, che a detta non solo del PD, non sono stati tenuti in considerazione da lei e dal segretario comunale.

Infatti, la seduta è stata fatta in seconda battuta il giorno dopo (giorno ultimo tra l’altro per decretare gli aumenti scriteriati della TASI). Facciamo l’avvocato del diavolo: ipotizziamo che il Prefetto o il TAR (in base al ricorso che stanno preparando le opposizioni) dichiarano che la medesima è illegittima, lei che fa?

Si dimette dall’incarico?

Butta la spugna il sindaco pro tempore Dario IAIA? Se sarà così, lo farete? Vedremo, disse il cieco! Andiamo avanti.

Nelle sue affermazioni ci sono frasi “telefonate” ad esempio quella delle affermazioni del pidiessino Fassino, ascoltate già in Consiglio comunale il giorno della fatidica mancanza del numero legale, ad opera della maggioranza, dette dal sindaco pro tempore IAIA. Lei che fa?

Le ripete? Mah … Lei non può fare un discorso politico, in quanto il ruolo che rappresenta è ben altra cosa.

Molto ben altra cosa. Lei è l’arbitro delle regole e che fa? Quando vuole le applica e quando non vuole non le applica?

Quanto all’articolo/i,  pubblicato/i, sulla stampa locale, chi sa perché, non porta mai la firma dell’articolista. Chi sa perchè …

Giovanni Caforio

viv@voce

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