Matrimonio di lusso indiano in casa Marò

Matrimonio di lusso indiano in casa Marò

Scoppia la polemica in Puglia

Se ne parla oramai da un pezzo, del matrimonio più gettonato dell’anno, quello tra RikitaArgwal la terzogenita del magnate indiano del ferro PramodArgwal, e RohanMetha. Un matrimonio vip, per il quale il generoso padre della sposa, ha speso la modica cifra di 10 milioni di euro. Ospiti, inviti, bomboniere, banchetto, abiti e allestimenti floreali, poco lasciano discutere rispetto alla location scelta per le principesche nozze.

Parliamo infatti di Fasano, provincia di Brindisi, vicina se non vicinissima al cuore del Battaglione San Marco, al quale fedelmente appartengono i due Marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, da quasi 3 anni trattenuti in India. In Puglia e sul web è polemica.

Come può, scrivono in tanti, tenersi in Puglia a due passi del Battaglione San Marco, il matrimonio di un miliardario indiano? E non un matrimonio qualsiasi, parliamo di un mega banchetto, che durerà dal 3 al 6 settembre, con circa 800 invitati, partecipazioni abbellite in oro zecchino, e bomboniere completamente in oro. Tra gli ospiti tra l’altro, restando in tema di gossip, si vocifera la presenza di Shakira. Elefanti ed addobbi vari, trasformeranno quel di Fasano in un resort indiano di tutto rispetto. Ma non è questo il punto. Tantissimi sono i fronti che si sono opposti alla celebrazione di dette nozze, da quelli militari, a quelli civili. Primo fra tutti, è stato ammonito da tantissime mail, il sindaco di Fasano Lello Di Bari, al quale è stato espressamente chiesto di non prendere parte al banchetto e di impedirlo a tutti i membri dell’amministrazione comunale. La polemica si è anche diramata sul social network Facebook, con una pagina intitolata “Nessun amministratore fasanese partecipi al matrimonio indiano”.

Ma le richieste arrivano anche da vertici militari italiani. L’Accademia Navale di Livorno, e un Generale di Brigata della riserva dell’Arma del Genio dell’Esercito ora in congedo, Fernando Termentini. Il Termentini in una mail chiede chiaramente al sindaco Lello Di Bari, quali e quante sono le spese che il comune sosterrà per l realizzazione del matrimonio e quanto entrerà nelle casse comunali, qualora entrasse qualcosa. Inoltre ci tiene a sapere se le aree addette ai festeggiamenti sono pubbliche o private, a carico di chi saranno gli oneri per l’illuminazione, smaltimento dei rifiuti e indennità per la sicurezza.

Lo stesso fa presente al primo cittadino, che qualora non pervenisse risposta, sarà costretto a farlo presente alle autorità competenti pugliesi, ovvero l’ente Regione e la Corte dei Conti. Infine conclude la sua lettera: “Fasano è un comune della provincia di Brindisi in cui hanno sede la Brigata San Marco e due Fucilieri di Marina del reparto sono in ostaggio dell’India da oltre due anni e mezzo. Per rispetto di tutti e di questa nostra Nazione non sarebbe stato più opportuno “consigliare” ai magnati indiani di festeggiare privatamente senza risonanza pubblica?”. Questa serie di domande da parte del Termentini, a fronte delle dichiarazioni rese dal sindaco circa il matrimonio, ovvero che lo stesso funge da investimento e importante occasione per il territorio.

Altre richieste ancora, arrivano dall’Ammiraglio Guglielmo Nardini, presidente del Gruppo Nazionale “Leone di San Marco” il quale chiede al sindaco e all’amministrazione tutta, di indossare il simbolico fiocco giallo, a sostegno dei due Marò, durante i giorni della celebrazione. Queste le mail ufficiali, altre, da parte di cittadini, hanno anche assunto un tono offensivo. Considerato il clima abbastanza polemico ampiamente diffuso in Puglia, già prima di ferragosto a tal proposito, il Ministro dell’Interno ha disposto serrate misure di sicurezza al fine di evitare eventuali scontri. La Questura di Brindisi, in una riunione ha invece deciso che le forze dell’ordine saranno allertate, ma operative solo in reali casi di necessità.

Secondo qualche indiscrezione, pare che le famiglie dei due fucilieri abbiano preso le distanze dalle polemiche, confidando nel lavoro diplomatico per riportare i loro cari a casa. Allo stesso modo, risponde il sindaco di Fasano Lello Di Bari. Lo stesso sostiene che la controversia tra Italia ed India, per la quale sono trattenuti i due Marò, e per la quale in due anni non si sono trovate soluzioni, certamente non potrà essere risolta da lui, impedendo la celebrazione di un matrimonio privato.

Lo stesso tra l’altro aggiunge, che se invitato parteciperà, e che se indossare un fiocco giallo significa solidarietà ai Marò, lo indosserà senza problemi. Lello Di Bari aggiunge ancora, che ha sempre espresso la sua piena solidarietà nei confronti dei due fucilieri, e continuerà ad essere loro vicini, ma non sarà polemizzare su un matrimonio a risolvere il problema. Certamente, la situazione non può risolverla un amministratore locale di un paese pugliese negando un matrimonio il cui budget corrisponde a circa il 20% del PIL indiano. I nostri due fucilieri, ancora prima di essere pugliesi, sono italiani. Ma l’Italia ancora una volta ha fatto il suo… la sicurezza!

Elena Ricci

viv@voce

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