SAVA. Un graduato di Polizia municipale chiede l’intervento dei Carabinieri. Per cosa?

SAVA. Un graduato di Polizia municipale chiede l’intervento dei Carabinieri. Per cosa?

Per far sgomberare un tratto di marciapiede occupato da una cassetta di fave novelle di un disoccupato savese che cercava di venderle!

E’ accaduto questa mattina alle ore 9,30 circa quando il Vigile urbano si é avvicinato al signor A. C. di Sava che aveva posizionato una “cassetta di fave” sul marciapiede di Via Del Prete angolo via Roma, contestandogli verbalmente l’occupazione abusiva di suolo pubblico. Il “commerciante abusivo” si rifiutava di rimuovere la cassetta e il solerte Vigile chiedeva l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri che provvedevano a far sgomberare il tratto di marciapiede occupato.

La domanda sorge spontanea: la legge é uguale per tutti? E se é uguale per tutti (come giustamente deve essere) va fatta osservare in tutto il territorio urbano! Non si può “chiudere un occhio” per alcuni e vigilare su altri, questo é inaccettabile!

Il 18 marzo u.s. chi scrive presentò un ‘ Esposto con il quale denunciavo la vendita abusiva di pesce decongelato smerciato tutti i lunedì di mercato settimanale, sotto gli occhi di tutti (anche delle forze dell’ordine), ma nonostante sia trascorso oltre un mese nessuno ancora ha ritenuto di dover intervenire. Così i 3 “ambulanti abusivi” infischiandosene anche della presenza dei Vigili Urbani in servizio il lunedì giorno di mercato settimanale, continuano impunemente ad esporre la loro mercanzia sui cassonetti degli “ape car”, sotto i raggi del sole, dei gas di scarico delle auto in transito e della polvere “refrigerando” il pesce con acqua appresso che attingono da secchi e che colando per terra oltre a rendere l’aria insalubre, richiama  sciami di mosche.

Tutto ciò avviene in barba alla normativa che regola le disposizioni di legge in materia di commercio di alimenti soggetti a vigilanza per la tutela della salute pubblica, la produzione e il commercio delle sostanze destinate alla alimentazione sprovvisti di controllo da parte dell’ ASL.

Gli ambulanti in questione non autorizzati (ufficialmente) ad occupare il suolo pubblico, non sono in possesso della certificazione di idoneità del mezzo di trasporto, della tracciabilità di provenienza del prodotto, del libretto sanitario ecc… Signori, la tutela della salute passa soprattutto attraverso la capacità dei controlli e i controlli vanno fatti a tappeto e non a “Spot” ! 

Nel territorio urbano vi sono una miriade di venditori “ambulanti abusivi e non”, che occupano tratti di carreggiata e di marciapiedi eppure “nessuno vede”. Certamente ci si chiederà: “Se questi non mettono sotto gli occhi della gente i loro prodotti chi li compera?” E gli stessi venditori magari penseranno: “Con la crisi che c’é chi vuoi che si preoccupi di un’ occupazione abusiva di pochi metri di suolo?”

Quindi tutto si lascia al libero arbitrio di coloro che a “prescindere” devono inventarsi qualcosa di onesto per poter portare un tozzo di pane a casa, e di chi per compiti istituzionali deve vigilare affinché le leggi vengano rispettate.

Stando alla sentenza del 10 febbraio 2014, n. 6108 emessa dalla III sezione della Suprema Corte di Cassazione, sembrerebbe che allo stato attuale, “I COMMERCIANTI CHE ESPONGONO GLI ALIMENTI ALL’ INQUINAMENTO ATMOSFERICO, RISPONDONO AL REATO DI CUI ALL’ART. 5 Lett. B della  L. 283/1962.

Quindi, ritornando all’episodio che questa mattina ha avuto per protagonista il nostro concittadino A. C. “commerciante abusivo di fave fresche” e il Tenente della Polizia Municipale che ha chiesto l’intervento dei Carabinieri, devo dire che: se l’intento é quello di far osservare le leggi, allora credo che bisogna ampliare il “raggio di azione”!

Mimmo Carrieri

viv@voce

Lascia un commento