Fragagnano. PD. “Le istituzioni sostengano gli attuali livelli occupazionali della Cementir”

Fragagnano. PD. “Le istituzioni sostengano gli attuali livelli occupazionali della Cementir”

“Il rischio che decine di lavoratori possano perdere il posto di lavoro deve diventare tema di confronto tra tutti gli enti istituzionali a tutti i livelli”

Il PD di Fragagnano, ritiene, di dovere richiedere alle istituzioni, attraverso questa breve dichiarazione inviata agli organi di stampa, la tutela dei diritti costituzionali e sindacali avanzati dai lavoratori Cementir in queste settimane, attraverso scioperi e manifestazioni. Il PD di Fragagnano, sulla chiusura dell’area a caldo dello stabilimento Cementir di Taranto, sostiene gli operai che lottano per tutelare il proprio lavoro e i diritti sindacali connessi. Il rischio che decine di lavoratori possano perdere il posto di lavoro deve diventare tema di confronto tra tutti gli enti istituzionali a tutti i livelli. Il piano aziendale della Cementir, che si intende far entrare a regime, non può essere solo un piano in grado di razionalizzare i costi senza tener conto delle sorti della forza lavoro impiegata nello stabilimento.

Il PD di Fragagnano, con questa dichiarazione intende sostenere la necessità che azienda e istituzioni rendano prioritario il mantenimento dei livelli occupazionali sui tavoli delle trattative già aperti dalla Regione Puglia.

La crisi non può ricadere sempre e unicamente sui lavoratori, non può diventare la giustificazione di un sistema industriale che ha saputo accantonare grandi risorse nei momenti di espansione economica quando il trend della domanda era favorevole. Massimizzare i profitti a scapito dei lavoratori contenendo i costi della manodopera, non è una strategia che condividiamo.

Rinnovare il dibattito sulle sorti dell’industria nel nostro territorio e su come renderla eco-compatibile, rappresenta, in un clima occupazionale sereno, il fondamentale punto di rilancio economico su cui anche il PD darà il suo contributo.

Il PD di Fragagnano

 

 

viv@voce

Lascia un commento