TARANTO. La casa occupata in Via Garibaldi e la biblioteca

TARANTO. La casa occupata in Via Garibaldi  e la biblioteca

Il progetto, autofinanziato ed autorganizzato, si concretizzerà con l’inaugurazione, il 28 dicembre, della “Biblioteca Popolare” di via Garibaldi alle ore 19,00 in Città Vecchia ed il 29 vi saranno mostre fotografiche e videoproiezioni su “la Siderurgia a Taranto negli anni 60” e poi lo spazio musicale con Dj set by Brusca

Parte dei fondi europei del progetto Urban II a Taranto furono utilizzati, anni fa, per ristrutturare un palazzo in Via Garibaldi n.210, prevedendo la nascita di un ostello; i lavori furono realizzati, ma alcune fumose questioni amministrative e contenziosi non risolti, ne favorirono l’abbandono e l’incuria per molti anni. Si tratta di un palazzo di tre piani, con due vaste sale al piano terra e, risalendo verso i piani superiori, s’incontrano altre stanze, illuminate da finestre da cui penetra l’azzurro del mare di Taranto, costeggiato da imbarcazioni, pescherie, ristoranti e bar.

Alcune persone però, il 25 Agosto di quest’anno, hanno voluto drasticamente impedire che il palazzo si riducesse, in stato d’abbandono, come sempre accade da secoli, proprio nel centro storico e dunque hanno occupato la palazzina. Il gesto, di natura politica, oltre che ad evitare che l’ edificio diventasse fatiscente e pericolante, ha voluto sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica al problema della casa. I precari, i disoccupati recenti e di lungo periodo con le loro famiglie, hanno impossibilità a gestire le spese del fitto o del mutuo. Tutto questo, nonostante la presenza di appartamenti vuoti o, come in questo caso, addirittura ristrutturati ed abbandonati.

Si crea così una sorta di paradossale e stridente ingiustizia laddove molte famiglie sono costrette, spesso, a vivere in macchina o a divenire debitori disperati per qualcosa che è un diritto. Gli occupanti della casa di via Garibaldi 210 hanno voluto, dunque, ribadire l’esistenza di un diritto negato: il diritto all’abitazione. Tale diritto è da considerare tra “i beni primari collegati alla personalità” sanciti dalla Costituzione all’art. 2 ,in cui vengono garantiti i diritti inviolabili dell’uomo che richiedono l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Gli occupanti hanno poi cominciato, nei mesi successivi, i lavori di recupero di spazi, all’interno dell’edificio, adibiti ad attività culturali, sociali e politiche aperte a tutti. Il progetto più importante, attualmente, è quello di una biblioteca multimediale costituita da libri, da una sala informatica, da attrezzature musicali, di fotografia e di video; tutti strumenti di diffusione culturale contemporanea. L’intento è quello di riuscire a colmare il vuoto d’istruzione e di luoghi aggregativi che le istituzioni hanno lasciato, in modo che si possa determinare un processo culturale verso chi vive il disagio economico ed al contempo territoriale, tipico dei quartieri, da sempre tenuti fuori da processi evolutivi, sociali e culturali.

Il progetto, autofinanziato ed autorganizzato, si concretizzerà con l’inaugurazione, il 28 dicembre, della “Biblioteca Popolare” di via Garibaldi alle ore 19,00 in Città Vecchia ed il 29 vi saranno mostre fotografiche e videoproiezioni su “la Siderurgia a Taranto negli anni 60” e poi lo spazio musicale con Dj set by Brusca.

L’obiettivo, ancora più vasto, è quello della riappropriazione del territorio in termini di contrasto alla svendita di immobili che il comune effettua, verso privati speculatori, sovvertendo le radici di un territorio a vocazione storica. Gli abitanti di Taranto devono vivere l’isola della Città Vecchia, i suoi vicoli, il mare, le opere architettoniche, in modo diretto, avendo accesso, però, a tutti agli strumenti culturali che possono permettere ad essi, una partecipazione attiva e democratica, migliorando la coscienza di sé, l’identità ed accrescendo, dunque, la difesa del territorio.

MARIA LASAPONARA

viv@voce

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