VISIBILI AL MONDO/3. “CURARSI? UN LUSSO PER POCHI. UNA VERGOGNA ITALIANA!”

VISIBILI AL MONDO/3. “CURARSI? UN LUSSO PER POCHI. UNA VERGOGNA ITALIANA!”

Cari lettori di Viv@voce e cari fmici di Facebook, questo è il terzo appuntamento con la mia Rubrica settimanale VISIBILI AL MONDO

Anche oggi, dovrò forzatamente parlare di Me. Avrei preferito non doverlo fare, credetemi. Ma ritengo sia assolutamente necessario portare alla luce certi avvenimenti a dir poco incresciosi.  Dal titolo di questo articolo, si evince molto bene, quale sia l’argomento. Non voglio fare un romanzo, arriverò subito al punto della questione. Sarò breve ma diretto, come al solito. Perchè è sempre bene, essere molto chiari. E la gente deve capire, deve sapere come funzionano le cose.

Due domande, subito: Possono togliere le sedute di fisioterapia (necessarie) ad un ragazzo reduce da un intervento chirurgico alle gambe, è che per questo è convalescente da quasi 2 anni? 

Il Governo Letta ha davvero abolito i tagli alla Sanità, così come dice? 

Andiamo con ordine. Prima risposta: Ogni ragazzo disabile, ha diritto a poter svolgere la fisioterapia. Eppure, ne siamo indecentemente SCIPPATI. Soltanto perchè alcuni casi (come il mio) non vengono considerati tanto gravi, da poterne usufruire. 

Seconda risposta: Il Governo Letta prende in giro gli italiani, perchè questo è un tipico esempio di taglio alla Sanità. 

Poi non venite a dirmi che il sottoscritto scrive soltanto articoli di accusa, senza proporre soluzioni. Non è un compito che spetta a me, non sono un politico. O almeno, non ancora. Quando lo sarò, avanzerò delle mie proposte. 

Il mio intento è abbattere il muro di omertà, che ruota attorno al mio mondo. Sono un normale cittadino che si è stancato di SUBIRE, SUBIRE e SUBIRE. E deve REAGIRE! 

Ormai è una certezza lampante: Per chi decide ai piani alti, i Disabili non sono persone come tutte le altre. Ma una categoria che è diventata un facile bersaglio da poter colpire. 

Io voglio continuare a lottare per i Miei Diritti, come ha fatto RAFFAELE PENNACCHIO di anni 55 malato di SLA, morto dopo aver protestato per rivendicare un suo sacrosanto DI-RI-TTO. 

MA IO NON VOGLIO MORIRE, PER OTTENERE QUALCOSA CHE MI SPETTA! 

VOGLIO AVERLO, ESSENDO IN VITA. 

L’Italia ormai, la sua coscienza se le giocata da tempo. Ed io non mi sono mai vergognato così tanto, del Mio Paese. 

VADO AVANTI, SENZA PAURA. NELLA SPERANZA CHE CHI MI AMA CONTINUI A SEGUIRMI. 

Perchè UNITI TUTTI INSIEME, siamo più FORTI! 

Concludo così. Mi auguro che questo mio messaggio, arrivi FORTE e CHIARO al vostro CUORE ed alla vostra MENTE. 

Appuntamento alla prossima settimana. 

                                           Claudio Rimoli 

viv@voce

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