E S P O S T O. Sava. Randagismo “non vagante” in Via Giotto. Pericolo per la pubblica e privata incolumità

E S P O S T O. Sava. Randagismo “non vagante” in Via Giotto. Pericolo per la pubblica e privata incolumità

Al Signor Sindaco del Comune di Sava (TA) IAIA Avv. Dario  -Al Consigliere del Comune di Sava (TA) con Delega al Randagismo Signor ZURLO Cataldo -Al Responsabile della Polizia Municipale del Comune di Sava (TA) Ten. dott.ssa Luigina SOLOPERTO -All’ ASL/TA/1 Dipartimento di Prevenzione Servizio Veterinario   U.O. di Manduria (TA)  -Al Responsabile dell’ U.O. ASL/TA/1 Lotta al Randagismo Dr. Luigi LAERA  Dipartimento di Prevenzione Servizio Veterinario di Sanità Animale Via del Mercato n. 60 Castellaneta (TA)

e, p.c.  Al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Sava (TA) Luogotenente Edoardo QUARANTA

E S P O S T O. Sava. Randagismo “non vagante” in Via Giotto. Pericolo per la pubblica e privata incolumità

Amo gli animali, ma quando poi questi dimostrano aggressività e quindi, un possibile  pericolo per la sicurezza della tutela della salute e della  pubblica e privata incolumità, allora è giusto che le autorità preposte intervengano per prevenire eventuali incidenti che potrebbero scaturirne. Mi riferisco ad una situazione di presunto pericolo derivante dal “bivacco” continuo di alcuni cani randagi che di notte in particolare si riuniscono in branco nella via Giotto di Sava, per la quale è stato chiesto allo scrivente, nella qualità di responsabile provinciale  del settore Ambiente ed Ecologia di codesta Associazione di interessarmi a questa vicenda che perdura  da tempo ormai  nonostante una Petizione con 26 firme  del 5 agosto depositata in pari data  presso l’Ufficio Protocollo di questo Comune e registrata al n. 0019001. Nonostante la su citata Petizione indirizzata al Sindaco,  all’ Ufficio Ecologia e al Comando di Polizia Municipale, la situazione di pericolo rimane invariata.

Mi viene riferito che, il branco di cani randagi da diversi mesi ha stabilito il loro habitat principalmente in via Giotto ma che si spostano anche in tutto il quartiere (Via XI Febbraio, Piazza Padre Pio, ecc. ecc.) procurando diversi problemi e disagi ai residenti e alle persone che passano a piedi e, uno in particolare di colore marrone a chiazze rossicce (tigrato) che sembra essere il capo branco, non esita ad avventarsi contro alle persone a piedi, in bici o in moto, e  a causa del continuo abbaiare non consentono il riposo notturno. E’ bene precisare che nella più volte citata Via Giotto, risiedono diversi anziani e famiglie con bambini piccoli e in età scolastica, i cui genitori sono terrorizzati al pensiero che possano essere aggrediti durante il percorso casa scuola e viceversa. Due episodi di aggressione da parte del “randagio tigrato” (capo branco) si sono verificati in data 8 settembre 2013 di cui uno, nei confronti di una signora in stato di gravidanza accompagnata dalla figlia di 3 anni nel mentre giravano l’angolo di via XI Febbraio per immettersi in via Giotto, e l’altro episodio di aggressione (sempre da parte del cane tigrato) è avvenuto il 17 settembre 2013 in Piazza Padre Pio.

Questi sono fatti gravi che fortunatamente non hanno portato a gravi conseguenze, ma qualora dovessero ripetersi e comportare danni ben più gravi, ne sarebbero corresponsabili il Comune di Sava e l’ASL di Taranto che sarebbero chiamati a risarcire i danni (in favore delle  persone)  provocati dai cani randagi (vedesi Sentenza n. 89/13 emessa dal Giudice di Pace di Manduria Avv. G: Pesce in data 15.01.2013-Causa Civile n. 667/11).

Per quanto sopra Esposto, ai fini della soluzione “problematica randagismo di via Giotto

                                                  CHIEDO

e ai fini della sicurezza della tutela della salute e della pubblica e privata incolumità, di conoscere quale provvedimenti consequenziali siano stati sin qui adottati o che si intendano adottare a seguito della Petizione del 5 agosto 2013-

Tale richiesta viene formulata nell’interesse degli abitanti di via Giotto e della cittadinanza savese che ad ogni buon fine si vuole tutelare. In attesa di riscontro, distintamente saluto.

Mimmo Carrieri

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viv@voce

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