SAVA, ABBATTUTTI DUE ALBERI DI “PINO D’ALEPPO” RISALENTI AL 1940!

SAVA, ABBATTUTTI DUE ALBERI DI “PINO D’ALEPPO” RISALENTI AL 1940!

Il caso classico del problema che va risolto alla … radice!

Nella Determina n. 417 del 22 agosto 2013 del Responsabile dell’Area Patrimonio e LL.PP. del Comune di Sava Ing. Saverio Schirinzi, viene testualmente riportato: “ il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto, previa segnalazione di pericolo, prendeva visivamente atto dello stato dei luoghi constatando la presenza  di due alberi di pino posti in prossimità della recinzione del centro per anziani e sollecitava, con nota prot. nr. 12612 del 24/09/2012, un’attenta analisi del problema al fine di determinare le possibili soluzioni definitive del dissesto provocato al marciapiede e al manto stradale determinato dall’apparato radicale degli alberi di pino siti in P.zza Risorgimento”.

Incominciamo col dire che i due alberi in questione (maestosi Pino d’Aleppo d’alto fusto dall’altezza di circa 20 metri e dal diametro di oltre 2 metri risalenti al 1940) non erano affatto posti in “prossimità della recinzione del centro anziani” (due piccoli locali dove d’inverno si riuniscono per la partitina a carte) bensì all’interno della Villa Comunale e sul marciapiede prospiciente  P.zza Risorgimento, a circa 50 metri dal lato  opposto alla recinzione, e che gli amministratori del Comune di Sava hanno avuto un anno di tempo per “un’attenta analisi del problema al fine di determinare le possibili soluzioni definitive del dissesto provocato dalle radici in un tratto di marciapiede e del manto stradale”. E quale è stata la  “migliore soluzione”  adottata? ESTIRPARE GLI ALBERI!

E ciò è stato deciso senza aver prima consultato qualche esperto botanico che avrebbe potuto dare dei consigli preziosi ai fini di trovare un’alternativa al problema determinato dall’apparato radicale! La promessa di porre a dimora altre 10 piante di interesse forestale  nel “parco pubblico” da anni in totale stato di abbandono, dove recentemente sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco (che hanno una certa familiarità con il parco pubblico) per spegnere le fiamme appiccate alla sterpaglia, non compensa il danno ambientale e paesaggistico arrecato con l’abbattimento dei due storici pini. I cittadini e le mamme in particolare, arrabbiatissime per quanto accaduto, da sempre si sono lamentati della carenza di verde pubblico soprattutto nel centro urbano, e gli amministratori sarebbero dovuti essere in grado di capire che gli alberi in generale, e quelli vetusti in particolare, appartengono ai beni ambientali che danno valore al nostro paesaggio e migliorano la salute e la qualità della vita dei cittadini e che quindi sarebbe stato doveroso ricercare soluzioni alternative al taglio “sic ed simpliciter”.

Gli alberi e il paesaggio da essi generato sono anche la storia, rappresentano la carta di identità del territorio, ora con la loro “distruzione” si sono persi i riferimenti e la storia dei due “Pini d’Aleppo” della Villa Comunale di Sava è stata cancellata in modo semplicistico e avventato con gravi danni  all’ambiente, al paesaggio e alla comunità savese tutta.

Mimmo Carrieri

Responsabile settore Ambiente ed Ecologia

Associazione CPA Sez. Prov.le di Sava (TA)           

             

 

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