Quando avvengono gli attentati e i sindaci non dicono spesso la verità …

Quando avvengono gli attentati e i sindaci non dicono spesso la verità …

Alcune riflessioni sui vili attentati di Lizzano …

Quando succedono simili attacchi, di una violenza inaudita e rapportata alle piccole comunità a cui apparteniamo, subito il cronista si reca dal “bersaglio” e chiede cosa può aver portato al conclamato gesto criminale. Allora qui, succede questo: danno quasi tutti risposte fuor devianti. “Non so” oppure “è il gesto di uno squilibrato” o ancora “lo hanno fatto perchè vogliono bloccare il cambiamento” oppure ancora, tra le diverse ipotesi, ci sono le “forti speculazioni edilizie”. Fin qui le risposte di alcuni primi cittadini. Ma a volte, e per davvero, sembra come se cadano dalle nuvole. Inspiegabilmente!

Ma è sul sindaco di Lizzano che, in questo articolo, vogliamo parlare. Affermazioni fatte dal sindaco Dario Macripò (fatte al nostro giornale) del tipo che “i quattro attentati fatti a Lizzano sono frutto di uno squilibrato”. Analizziamo queste risposte. Lo squilibrato, lo sappiamo tutti, non ragiona e non sta certo bene ma se si arma di fucile può essere che va in un supermercato o in una Piazza affollata di gente e si mette a sparare all’impazzata. Non individua un bersaglio preciso ma spara nel mucchio. Della serie “come va va …”.

Ma se lo squilibrato individua i suoi bersagli bene, molto bene allora vuol dire che tanto squilibrato non è. E’ un calcolatore e sa bene che i suoi gesti criminali sono mirati ad alcuni obiettivi che fanno parte di una strategia studiata bene e che è finalizzata al suo obiettivo finale. E lo fa bene, molto bene. Raffinato, molto raffinato. Andiamo al Comune limitrofo che si chiama Lizzano: 4 attentati con colpi di fucile, in pochissimi giorni, contro esponenti politici dell’opposizione per il primo cittadino di Lizzano, inizialmente, possono essere “frutto di uno squilibrato” oppure attentati subiti per “ragioni personali”.

Facciamo finta che “prendiamo” per buone queste sue affermazioni. Facciamo finita però. E che dire di oggi che hanno abbattuto parte del vigneto di proprietà del sindaco Dario Macripò? Anche qui è uno squilibrato? Anche qui si può parlare di “fatti personali”? E se fosse il bersaglio il primo cittadino lizzanese la mira dei criminali?

Magari facendo terra bruciata intorno, creando confusione ed arrivare all’obiettivo finale?  Può essere …

Giovanni Caforio

viv@voce

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