ALGHE IN PUTREFAZIONE ALLA DERIVA NEL PORTO DI CAMPOMARINO

ALGHE IN PUTREFAZIONE ALLA DERIVA NEL PORTO DI CAMPOMARINO

La muraglia in cemento che cinge il porto ha imprigionato le correnti marine e modificato irreparabilmente il fondale e gli ambienti originali del mare

In merito alle gravi condizioni ambientali ed igienici sanitarie in cui versa il Porto Turistico (?) di Campomarino di Maruggio, per il quale già nell’agosto del 2011 con un mio ESPOSTO indirizzato alle autorità pubbliche e alle forze di polizia ai fini della tutela dell’incolumità e della salute pubblica, avevo chiesto un urgente intervento mirato a rimuovere il pericolo derivante dalle alghe che si ergono dal fondale per circa cinque metri, e dalle quali soprattutto durante il periodo estivo emanano odori insopportabili che impregnano l’aria. Questo il contenuto del mio ESPOSTO: “A seguito di una verifica effettuata in prossimità del porto turistico di Campomarino mi è stato possibile constatare il “grave degrado ambientale ed igienico sanitario in cui la struttura e, in particolare l’acqua ristagnante del mare versa”. “Ciò che in particolar modo colpisce, a parte l’aspetto ambientale, sono le esalazioni maleodoranti che dall’insenatura del porto si propagano sino al centro della zona balneare rendendo l’aria irrespirabile e danneggiando in modo particolare chi è affetto da patologie polmonari. “Lungo il tratto perimetrale sinistro interno al porto, evidenti cumuli di rifiuti di diversa natura sono bagnati dal mare e, al centro dell’insenatura in mare a fare da cornice paesaggistica, pneumatici, chiazze di olio e alghe affiorano in superficie”.

“La muraglia in cemento che cinge il porto ha imprigionato le correnti marine e modificato irreparabilmente il fondale e gli ambienti originali del mare”.
“La sabbia, un tempo punto di partenza per una nutrita popolazione marina, ora è stata sostituita da alghe limacciose che non offrono interstizi, e l’acqua e l’ossigeno in esse disciolti non riescono a penetrare in profondità anzi sibloccano nei primissimi centimetri del fondo frenando di fatto lo sviluppo della fauna interstiziale e quindi di tutta la catena biologica.” “L’acqua intorbidita riducendo la penetrazione della luce in profondità, ostacola lo svolgimento della fotosintesi clorofilliana rendendo in tal modo precaria la vita delle piante come la Posidonia.” “Il porto, la cui insenatura non è stata mai bonificata, con la colata di cemento ha causato un’ impatto negativo sulla vegetazione betonica tanto da aver alterato nel suo interno all’esterno le correnti marine e accelerato i processi di sedimentazione delle particelle sospese in acqua e così seppellito tutto ciò che sul fondale non si può muovere innescando fenomeni di PUTREFAZIONE(vedesi alghe) che formano delle bolle dalle quali si sprigionano i gas rendono l’aria maleodorante.” “La tutela della salute pubblica, come quella del mare(patrimonio naturale) va perseguita nel contesto più generale della tutela dell’ambiente che va preservata con interventi lungimiranti da parte delle istituzioni, ed è per ciò che mi rivolgo alle autorità in indirizzo, affinché dispongano una verifica sullo stato dei luoghi al fine di adottare tutti quei provvedimenti consequenziali ai fini della rimozione delle cause che possono incidere sotto ilo profilo igienico sanitario danneggiando la salute dei residenti e dei villeggianti di Campomarino”.
Cosa è accaduto successivamente ? Intervento dei Carabinieri del NOE, dell’ASL, della Regione Pulia Area politiche per l’Ambiente e del Comune di Maruggio. E’ venuta a instaurarsi una “querelle” tra la Società Torre-Moline S.p.a. (concessionaria per la durata di 30 anni del bacino), il Comune di Maruggio ed in’ ultimo la Regione Puglia Servizio Demanio e Patrimonio. Motivo della “querelle” riguarda l’attività di rimozione delle alghe e di pulizia dello specchio acque del porto peschereccio. Stando alle carte esaminate presso il Comune di Maruggio, le competenze e le relative spese per la rimozione e la pulizia rientrano nel capitolato di concessione della Società Torre Moline mentre, per la stessa Società, tali spese e incombenze amministrarive inerenti le varie concessioni a rimuovere le alghe e i fanghi depositatesi in tutti questi anni s sul fondale marino, devono essere a carico dell’Amministrazione Comunale di Maruggio. Intanto, l’ultimo atto amministrativo emesso dal Sindaco di Maruggio (ottobre 2012) il quale ai fini della tutela dell’incolumità pubblica, con propria ordinanza ha interdetto l’accesso allo scalo d’alaggio. Nel frattempo le mareggiate dei giorni scorsi hanno contribuito a spingere i “fanghi delle alghe” fuori dallo specchio d’acqua sino a raggiungere il bordo di accesso al porticciolo. L’Amministrazione Comunale ha già preso contatti con ditte specializzate affinché vengano rimosse quella specie di “sabbie mobili”.

Mimmo CARRIERI

viv@voce

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