LEGAMBIENTE. PIANO DI EMERGENZA ESTERNO: VA CONSULTATA LA POPOLAZIONE

LEGAMBIENTE. PIANO DI EMERGENZA ESTERNO: VA CONSULTATA LA POPOLAZIONE

La prefettura di Taranto ha indetto una conferenza stampa per presentare la bozza del “Piano di emergenza esterno” in applicazione della cosiddetta “Direttiva Seveso” (Dlgs 334/99 come modificato dal D.L. 238/05) sul territorio. Il Piano rappresenta un atto di primaria importanza per garantire un adeguato intervento in caso di incidente rilevante ad impianti rientranti nella normativa. Pur prendendo atto che con la conferenza stampa si riprende un percorso di consultazione della popolazione, non possiamo non rilevare come l’intera istruttoria risenta di vistosi ritardi rispetto ai tempi dettati dalla “Direttiva”: il piano di emergenza esterno deve essere infatti aggiornato ogni tre anni.

Il precedente piano risale al 2003. La bozza successiva è stata redatta nel 2008 e la relativa istruttoria non si è ancora conclusa.
Oltre le colpevoli lentezze burocratiche istituzionali, a nostro avviso occorre ribadire che le principali responsabilità sono da addebitarsi ad ENI ed ILVA. I Rapporti di sicurezza presentati dalle due aziende sono infatti risultati oltremodo lacunosi nella loro formulazione determinando vistosi ritardi per la loro approvazione in fase di istruttoria da parte del Comitato Tecnico Regionale.

Legambiente si occupa della direttiva Seveso dalla fine degli anni ’80. Da allora tante le sue iniziative messe in campo, anche con diffide, per pungolare le istituzioni nell’obiettivo di far applicare la “Direttiva” sul territorio. Due settimane addietro è stata l’unica associazione a presentarsi alla conferenza dei servizi sul “rapporto di sicurezza portuale” ed a presentare dei rilievi nel merito.

Per Legambiente la consultazione della popolazione sul “Piano di emergenza esterno” in esame non può limitarsi alla sua pubblicazione sul sito della Prefettura ed a consentire l’inoltro di osservazioni entro i successivi trenta giorni. Occorre che venga attuato tutto quanto previsto dal D.M. n. 139/ 2009, in particolare dal suo art 2 :” Il prefetto, ai fini di cui all’articolo 20, comma 1, del decreto legislativo n. 334 del 1999, nel corso della predisposizione del piano di emergenza esterno e comunque prima della sua adozione procede, d’intesa con il Comune, alla consultazione della popolazione per mezzo di assemblee pubbliche, sondaggi, questionari o altre modalità idonee, compreso l’utilizzo di mezzi informatici e telematici.”

Legambiente presenterà comunque le sue Osservazioni nel merito del “Piano di emergenza esterno” che verrà presentato domani dalla Prefettura.

Il presidente per il direttivo
Lunetta Franco Leo Corvace

viv@voce

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