A Taranto, un girotondo attorno al tradizionale falò di San Giuseppe per la pace in Ucraina

La tradizione vuole che, accantonate le ansie del momento che si sta vivendo, un giorno atteso dell’anno sia quello dei falò, forse l’appuntamento rituale più antico fra quelli che accomunano le popolazioni

I partecipanti si riuniscono in un punto stabilito del quartiere e qui danno vita a un grande falò attorno a cui far festa tutti insieme tra cibo, musica, danze e, se si è fortunati, il cielo stellato.

Questa ricorrenza capita nella data riservata dalla liturgia cristiana a San Giuseppe, santo sposo di Maria, anche se la festa ha in realtà origini molto più remote, e affonda le radici nei riti arcaici di fertilità della Terra celebrati da pastori e contadini in prossimità dell’equinozio di primavera.

Lo scopo era quello di accendere grandi falò propiziatori per aggraziarsi le forze della natura in vista della primavera, stagione dei raccolti e simbolo di rinascita. E il fuoco stesso era visto, ed è visto, come simbolo di “nuova vita, nata dalle ceneri di quella passata”.

Per questo motivo, “che termini la guerra subito in modo che rinasca la vita in Ucraina quanto prima possibile” avanti ieri sera a Lama (Taranto) si è voluto incenerire la croce cristiana dedicata al popolo Ucraino, messo in croce, dalla guerra.

Il falò di San Giuseppe, di cui intendiamo parlarvi, si è svolto, in via Circonvallazione dei Fiori n.30 nel Parco Giardino denominato ART GARDEN del poeta Dino Maiano, per una serata piacevole di cultura, in un vasto giardino il cui recinto e la villa è decorato di qualcosa di speciale, pezzi di mattonelle scartate, che poi sono diventate favolose opere d’arte, dove il restyling ha creato un parco artistico per esaltare personalità del territorio.

Il falò allestito in tutta sicurezza all’interno dell’ampio spazio rurale, ha evidenziato come anche il valorizzare le tradizioni popolari faccia parte della rigenerazione socio culturale di una comunità.

Falò e tavole di San Giuseppe sono legati quindi al rinnovo della natura e a San Giuseppe, santo calendariale, si chiedono grazie come figura di intercessione tra terra e cielo, indicando luce e vita.

E alla beata vergine Maria, sposa di San Giuseppe, il poeta Dino Maiano che ha ospitato l’evento, ha dedicato le sue rime: “… allevia la vita di questo pianeta sconvolto da odio, guerre e violenze, afflitto da voglia di vivere in pace”; ed un Pensiero per il popolo Ucraino in poesia ha espresso Vincenzo Giannini (i testi in foto).

Dopo il rito propiziatorio, che ha dato luogo ad un girotondo pieno di speranza, la festa ha assunto comunque contorni più “ricreativi”, con le degustazioni di torte rustiche, piatti vari, accompagnati da bevande.

“Bellissima serata – ha riferito Vincenzo Giannini – in occasione della festa di San Giuseppe, il mio amico Dino Maiano ha organizzato un evento avente come tema la pace per l’Ucraina, con brani musicali di John Lennon, come Image, poesie che esprimevano sentimenti di pace, ed infine, falò con un girotondo con tutti i presenti esternando a gran voce pace per l’Ucraina. Art Garden è una espressione libera di arte e cultura in mezzo alla natura che il mio carissimo amico Dino ha voluto rilanciare in un’oasi di verde”.

Dunque, anche quest’anno tradizione del falò e delle tavole di San Giuseppe a Lama tra folklore, cultura e devozione popolare, un evento culturale etnologico sui generis.

Vito Piepoli

 

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